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Nuovi studenti saveriani a Parma: 18, di 8 nazioni

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Le comunità saveriane d'Italia, compreso lo studentato teologico di Parma, si sono riunite per la programmazione del nuovo anno pastorale partendo dalle parole del vangelo: "Il Signore designò altri settantadue e li mandò a due a due..." (Lc 10,1). Con queste parole, l'accento è posto sull'aspetto comunitario - e non solo personale - del cammino verso la santità; una santità comunitaria che ci porta a curare in modo particolare l'amore per la famiglia saveriana e per i confratelli delle nostre comunità.

Quest'anno qui a Parma saremo diciotto studenti. Sei nuovi arrivati arricchiscono la comunità, non solo per le doti personali di ognuno, ma anche perché saranno otto in totale le nazioni e culture rappresentate: Brasile, Burundi, Camerun, Congo, Indonesia, Italia, Messico, Sierra Leone.

Su questa pagina "i nuovi" si presentano.

Ricardo e la perseveranza

Ho 29 anni e sono brasiliano, nato a Laranjeiras do Sul, nello stato del Paranà. Ho iniziato il cammino vocazionale nel 2003, quando facevo parte di un gruppo missionario di laici fondato da p. José Pedro da Silva. In questi incontri mi sono innamorato dell'ardore missionario dei saveriani.

Nel 2005 ho studiato filosofia a Curitiba. Poi, sono andato a Hortolândia per il noviziato, dedicandomi a riflettere sul vero senso della mia chiamata e a conoscere meglio le caratteristiche della famiglia missionaria saveriana. Ho fatto i voti religiosi il 3 luglio 2010 e ho desiderato proseguire il mio percorso formativo in Italia per "bere alla sorgente" del carisma saveriano, consapevole che lo studentato teologico internazionale di Parma ci offre questo privilegio. Al Signore chiedo il dono della perseveranza: nel mio cuore si mantenga acceso il desiderio di annunciare il regno di Dio.

Ivanildo, innamorato di Gesù

Sono nato ad Abaetetuba nello stato del Parà, nel nord del Brasile, e ho 27 anni. Per diversi anni ho servito come chierichetto nella comunità cristiana di San Domenico, dove ho fatto anche il catechista e l'animatore dei ragazzi. Qui ho imparato ad accogliere l'invito che il Signore mi faceva per annunciare il suo amore a tutti i popoli. Così è nata la mia vocazione.

Tra il 2004 e il 2005 ho partecipato agli incontri vocazionali animati da p. Filippo Rota Martir. Poi ho iniziato la formazione presso i saveriani con la guida di p. Luigi Anzalone. Nel 2009 sono andato a Hortolândia, per il noviziato: ho approfondito il carisma saveriano e mi sono innamorato di Gesù, per lasciarmi condurre dalle sue parole. Il 3 luglio 2010, con i voti religiosi, sono diventato saveriano e desidero annunciare il vangelo di Gesù.

Carlos, il predestinato

Io sono messicano, nato a Jalostotitlán. Il primo desiderio missionario è nato in me quando avevo dieci anni. A scuola, nel mese di ottobre, le suore organizzavano una settimana in cui si approfondiva il tema della missione. Questo evento mi ha impresso nel cuore il desiderio di diventare missionario. A diciannove anni, studiavo ingegneria agro-industriale e davo una mano nella pastorale giovanile della mia parrocchia, oltre che a livello diocesano.

Ma è stata l'esperienza missionaria che si faceva ogni anno fra gli indigeni huicholes, a far rinascere in me "l'inquietudine missionaria". Ho iniziato il mio cammino di discernimento vocazionale con i saveriani e ho notato che il carisma era lo stesso delle suore delle elementari. Infatti, erano le saveriane... Una felice coincidenza!

Dopo il noviziato a Salamanca, sono diventato saveriano nel 2006. Per tre anni ho studiato filosofia a Guadalajara e adesso sono qui a Parma e, per quest'anno, mi dedico allo studio della lingua italiana. Sono consapevole di essere uno strumento nelle mani di Dio.

Simon, l'economista

Arrivo dalla Sierra Leone e ho trent'anni. Il mio villaggio d'origine è Kabendema, nella diocesi di Makeni. Qui i saveriani lavorano da tanti anni e li conosco da quando ero bambino. Dopo la scuola secondaria, sono andato nella capitale Freetown, per studiare economia e amministrazione all'università. Solo alla fine di questo ciclo di studi ho avvertito il forte desiderio della consacrazione missionaria.

È stato p. Antonio Guiotto ad accogliermi nel 2004. Ho fatto tre anni di filosofia e anche un anno di teologia nello studentato saveriano di Freetown. Poi, sono stato mandato a Kinshasa in Congo, per imparare il francese e per fare il noviziato. Ora, sono felice di essere a Parma per proseguire il cammino formativo.

Tresor e il sogno missionario

Ho 26 anni e arrivo dalla repubblica democratica del Congo. Sono nato a Bunyakiri, una cittadina a 80 chilometri da Bukavu. In questa regione, all'inizio degli anni ottanta, sono arrivati i saveriani e alcuni laici. Da allora la comunità cristiana è cresciuta, tanto da diventare una parrocchia.

Nel 2005, terminata la scuola superiore a Bukavu nel grande collegio Alfagiri dei gesuiti, sono stato accolto tra i saveriani: un anno di propedeutica e tre anni di filosofia. Poi sono andato nella capitale Kinshasa per il noviziato. Il 15 agosto scorso sono diventato saveriano con la professione dei voti, insieme a Simon e ad altri dodici giovani africani. Con gioia sono arrivato a Parma per proseguire la formazione verso il sogno della missione evangelica.

Emmanuel, la rivista galeotta

Il mio nome completo è lunghissimo: Adili Massa Wa Lupupu Emmanuel. Arrivo da Mwenga, un'importante località nella zona dei warega, in Congo. I primi saveriani vi erano arrivati nel 1959. Grazie all'attività missionaria di p. Pacifico Fellini e p. Andrea Tam, qui è cresciuta una grande comunità cristiana.

Dopo le scuole superiori, sentivo in me l'esigenza di consacrarmi alla missione. Mi era capitata in mano la rivista saveriana "Il mondo come casa", che non mi aveva lasciato in pace.

Nel frattempo, i saveriani avevano affidato la missione ai sacerdoti diocesani e si trovavano solo nella parrocchia di Kitutu, a circa 90 chilometri. Organizzai il viaggio fino a Kitutu, dove ho iniziato a confidarmi con p. Faustino Turco. Il 15 agosto ho fatto i voti religiosi a Kinshasa, insieme a Tresor.

Ora eccomi nella terra del nostro beato fondatore mons. Conforti, contento di camminare con gli altri per il vangelo.



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