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Note benefiche al santuario

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Nella bella cornice dell’amato Santuario della Madonna della Grazia si è svolto il tradizionale spettacolo di beneficenza “Pensando a Loro”, organizzato dall'Associazione culturale Phonè in collaborazione con il Santuario e l'Associazione Culturale “Anassilaos” di Reggio Calabria.

Davanti a un folto pubblico, si sono esibiti Graziella Barillà (violino), Andrea Francesco Calabrese (piano), Antonio Caminiti (chitarra classica), Carmela Placanica (fisarmonica) e Franco Donato (voce solista), mentre per la poesia sono intervenuti i poeti Pina De Felice, Stefano Iorfida e Giacomo Marcianò. Anche quest'anno l'arte si è messa a disposizione del bisogno delle persone meno fortunate per lenire la tristezza di una condizione mortificante, subordinante e lesiva della dignità umana.
È stato un momento di gioia collettiva non soltanto per la qualità artistica della proposta, ma soprattutto per la generosa disponibilità di tutti i partecipanti.

Il ricavato è stato devoluto a favore dell'Associazione Amici di Josè Carlos che porta il nome del prelato che si è formato in Italia e ha lavorato nella nostra città, alla quale è rimasto sempre molto legato.
Nominato vescovo nel 2001, ha prestato il suo servizio in Brasile, ma l'anno successivo, a causa di una malattia, è tornato alla casa del Padre. Aveva comunque seminato bene. La sua eredità spirituale e di impegno sociale è stata raccolta da coloro che lo avevano sempre seguito e che, costituitosi in associazione, hanno dato continuità all'opera da lui intrapresa.
L'associazione Amici di Juan Carlos è presente in Togo, Brasile, Filippine, Mozambico, Costa d'Avorio, Albania e ovunque domina il bisogno, con interventi diversificati. Effettua adozioni a distanza, istituisce borse di studio per giovani meritevoli, acquista sussidi didattici e attrezzature sanitarie per disabili, senza trascurare le necessità di alcune famiglie della nostra città alle quali assicura un sostegno alimentare.

La risposta positiva del numeroso pubblico ha sottolineato ancora una volta l'importanza del gesto solidale e umanitario e la valenza consolatrice di gesti amorevoli. I fiori che non appassiscono, come li definiva il santo reggino Gaetano Catanoso. È un profondo grazie all'uomo che, ancora oggi, attraverso i suoi amici, testimonia la forza rigeneratrice dell'amore.



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