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Missioni Notizie: Debito estero; Orissa; seminario cristiano-islamico; libertà religiosa...

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Per vederci più chiaro

Debito estero: lacuna da sanare. Mons. Charrier, presidente di "Giustizia e Solidarietà", Fondazione creata per realizzare gli impegni assunti dalla chiesa italiana nella riduzione del debito estero dei Paesi più poveri, ha detto che "i governi e le popolazioni occidentali sembrano ancora sordi al grido di dolore del Terzo mondo". La remissione del debito non è un regalo, perché impegna il governo del Paese a investire la cifra "condonata" in progetti di sviluppo. In questo senso, i fondi del giubileo hanno aiutato a sollevare un po' le sorti di Paesi come Guinea e Zambia. Ma la questione debito estero è ancora aperta.

• Orissa: dati contraddittori. Secondo un rapporto diffuso dal Partito comunista dell'India sarebbero più di 500 le vittime delle violenze contro i cristiani scatenatesi tra agosto e settembre. Finora il bilancio ufficiale era fermo a 61 morti, ma delle migliaia di persone rifugiate nella foresta si era persa notizia. Intanto, in seguito alle ferite riportate lo scorso 24 agosto è morto padre Bernard Digal.

Mons. Fernandes, Segretario generale della Conferenza episcopale indiana, spiega che "i cristiani in Orissa non meditano vendetta, ma desiderano solo tornare a una vita normale, in armonia e in pace con tutti". Per mons. Fernandes la prima urgenza è riportare i profughi dell'Orissa alle loro case, in condizioni di sicurezza. La chiesa chiede che le ingiuste discriminazioni subite dai cristiani siano rimosse.

Parliamone...

• Seminario cristiano-islamico. "Amore di Dio, amore del prossimo" è il titolo del primo seminario organizzato dal Forum cattolico-musulmano che ha messo a confronto esponenti cattolici e musulmani.

Il cardinale Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, ha spiegato: "In realtà il dialogo con l'islam dura da 1400 anni; questo è un nuovo capitolo di una lunga storia. Spesso, il mondo musulmano associa il cristianesimo all'Occidente, per cui ogni decisione politica presa dalle società occidentali e contraria all'interesse dell'islam è considerata una colpa di tutti i cristiani. Però, non bisogna temere di denunciare le violazioni dei diritti dell'uomo; sia la verità e non la forza a prevalere".

• Libertà religiosa: non in 60 Paesi. Sono più di 60 le nazioni finite nella lista nera dell'Acs (Aiuto alla chiesa che soffre) per gravi violazioni del diritto alla libertà religiosa dei propri cittadini. Leggi repressive, pratiche discriminatorie, violenze tollerate se non incoraggiate dall'autorità, conflitti locali disegnano un quadro mondiale allarmante. Dal "Rapporto 2008 sulla libertà religiosa nel mondo" emerge che a una parte consistente degli abitanti della terra non è consentito praticare in pubblico il proprio credo, di manifestarlo, di diffonderlo o anche di cambiarlo senza incorrere in persecuzioni.

L'Asia è il continente in cui sono concentrate le maggiori restrizioni ai culti.

Apostoli della missione

• Mons. Jin Peixian. L'arcivescovo di Shenyang, mons. Peixian è morto all'età di 85 anni. Nel 1958 fu imprigionato per "crimini controrivoluzionari". Dopo dieci anni, venne mandato in una fattoria per "riformarsi attraverso il lavoro". Solo nel 1980 poté tornare al suo servizio pastorale. Pur essendo della "Chiesa ufficiale", Jin Peixan è stato tra i primi vescovi a inviare i suoi seminaristi e sacerdoti all'estero per colmare le lacune nella teologia, provocate dalla chiusura della Cina negli anni della rivoluzione culturale.

• Suor Emmanuelle. A 99 anni è morta suor Emmanuelle (vedi pagina 6, giugno 2008). La religiosa era molto nota nel mondo del volontariato per le sue battaglie contro la povertà e l'esclusione. Presi i voti nella congregazione Nostra Signora di Sion nel 1931, insegna nelle missioni dei paesi del Mediterraneo (Turchia, Tunisia ed Egitto). A 63 anni si trasferisce nella baraccopoli de Il Cairo, dove opera soprattutto in favore del dialogo tra ebrei e musulmani. Per aiutare i bambini, nel 1980 fonda un'associazione. In un'intervista in agosto alla soglia del suo centesimo compleanno, aveva detto: "Finché posso camminare ed essere utile camminerò e il giorno che cadrò qualcuno prenderà il mio posto e continuerà a camminare".

Una storia speciale

• Premio "Barella" a Beppe Gaido. Fratel Beppe Gaido è il vincitore della prima edizione del Premio di giornalismo missionario «Luigina Barella». Il riconoscimento - intitolato alla giornalista di "Mondo e Missione" Luigina Barella, scomparsa due anni fa - è promosso dalla Federazione della stampa missionaria italiana (Fesmi). Fratel Gaido, torinese di 46 anni, è stato premiato per l'articolo "Un "volontario" eccezionale a Chaaria: Dio", apparso sul settimanale "Il Nostro Tempo" di Torino.

Beppe Gaido, medico e religioso della congregazione dei Fratelli di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, dal 1998 opera a Chaaria in Kenya. Guida una comunità di fratelli e suore, che si occupano di disabili psico-fisici e di un ospedale.

"Il premio Luigina Barella - spiega Gerolamo Fazzini - è un omaggio di amicizia e riconoscenza alla memoria di una persona che si è dedicata con grande passione al giornalismo in stile missionario. Luigina ha testimoniato l'originalità di un modo di raccontare, capace di abbinare rigore, professionalità, calore umano e sensibilità missionaria".



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