Missione e ragazzi: Il pappagallo e la giovane Ri-ama
Appollaiato su una pianta di mango c’era Kasuku, il pappagallo.
- "Che fai lassù?", gli dissi. E lui: "Che fai lassù?".
- "Ma sei proprio un pappagallo. Ripeti quello che dico, senza conoscermi", riprendo io.
- "Tu uomo bianco, non conosci niente delle nostre usanze", mi rispose pertito. "Se mi ascolti, ti dico cosa si vede da quassù. Intanto, di’ a quella capra che mangia le foglie dell’albero di andar via". E cominciò:
Mio trisnonno Pappagà diceva che tanti anni fa in un villaggio abitava una ragazza. Era uguale a tutte le altre. Si alzava presto il mattino per andare a prendere l’acqua al fiume. Poi pestava la manioca fino a farla pentare farina, preparava il pranzo, lavava le pentole. Aveva tanta voglia di andare a scuola, ma non poteva.
Un giorno, mentre contemplava la luna che si specchiava nel lago, vide una stella che veloce attraversava il cielo e le diceva che era felice e che doveva fare un lungo viaggio... La ragazza si addormentò e cominciò a sognare qualcosa di strano, che le scaldava il cuore. Viaggiava e incontrava tante persone che rimanevano felici, guardando i suoi occhi. Non capiva, ma era felice.
Si risvegliò: le amiche la chiamavano per andare al fiume a prendere l'acqua. Si accorsero che nei suoi occhi c’era una luce strana, bellissima. E anche loro cominciarono a cantare e danzare".
- "Come si chiamava quella ragazza?", chiesi a Hasuku.
- "Mi pare che il suo nome fosse Ri-ama", rispose lui, volando via.