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''Mama'', la mamma africana

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È una parola semplice, che tutti hanno sulla bocca e nel cuore: "mama". Per definire la mamma africana non bastano gli aggettivi. Provo a cercarne qualcuno: dolce, forte, fiera, allegra, responsabile, decisa, lavoratrice, paziente...

Lavorano e faticano cantando

La prima cosa che colpisce quando si arriva in Africa è vedere le mamme che hanno dietro le spalle il bambino più piccolo, un bidone d'acqua in testa e mentre camminano, chiacchierano, ridono, scherzano con le amiche. Qualcuno potrebbe chiedersi se il peso che hanno non fa loro male. Non se ne accorgono. Sono state abituate fin da piccole e per loro è una cosa normale.

Poi però bisogna rientrare a casa: ci sono un sacco di cose da fare. C'è da pulire con l'aiuto delle figlie più piccole, preparare da mangiare, andare al mercato, seguire i bambini quando tornano da scuola, incoraggiare il marito che si lamenta che non ci sono soldi abbastanza, e poi... bisogna anche riposare un po'.

Al mattino lavorano nei campi, sotto il sole, con il bambino più piccolo sulle spalle. È un lavoro duro, pesante, ma loro lo fanno cantando, così la fatica svanisce (quasi). Poi si torna a casa con i frutti del lavoro, e via a lavorare ancora.

Il lunedì sera partecipano alla piccola comunità di base per pregare, ascoltare la parola di Dio e vedere come metterla in pratica, dividendosi le visite ai malati e ad altre persone bisognose. Lo fanno con gioia, perché per loro è normale condividere. Non si può tenere tutto per sé.

L'amore e il dolore

Ma quando si risposano le mamme africane? Secondo me, lo fanno quando si mettono a danzare nel giorno di festa. Sembra che la festa non finisca mai. Anche il bambino che hanno sulla schiena, anche se fa finta di dormire con il dito in bocca, sente il ritmo e ogni tanto si sveglia.

La cosa più bella è vederle chiacchierare, mentre puliscono le arachidi o pilano la manioca o si fermano, al ritorno dal mercato. Lì puoi trovare tutte le notizie del villaggio. Non devi neanche comprare il giornale. È la vita di ogni giorno che scorre così semplicemente.

Quando poi il bambino si ammala, loro sono ancora là, vicino a lui per consolarlo. Per curarlo fanno tanti sacrifici. Se muore, il loro grido veramente ti spacca il cuore: è qualcosa di loro che se ne è andato. Ma se una di loro si ammala, allora tutto sembra fermarsi; anche il marito non sa più cosa fare. Poi, però anche lui si rimbocca le maniche.

Un'ultima immagine mi viene agli occhi: la mamma che culla il suo bambino, cantandogli una dolce canzone. Bellissima. Di mamma ce n'è una sola. Rimarrà sempre nel mio cuore.



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