"Ma voi missionari, cosa fate?" Che bello salutarci e conoscerci
Cari amici, la domanda del titolo è davvero interessante. Mi piacerebbe rivolgerla ai pensionati della nostra bella Italia. Oggi i nostri pensionati fanno i nonni: prendono per mano i nipotini - pochi in verità! - e al mattino li accompagnano all'asilo o a scuola. Nel pomeriggio, con grande gioia dei piccoli, li riportano dalla mamma.
Quanto sarebbe desiderabile e formativo se, passando accanto a una chiesa, i nonni entrassero con i loro nipotini a incontrare Gesù e fare insieme una preghiera, per tutti i bambini e i nonni del mondo, e anche per noi missionari... Infatti, Gesù ama molto tutti i bambini, anche i figli di coloro che sembrano vivere "senza Dio".
Il missionario comprende...
Ma la domanda è rivolta a noi missionari. Cosa facciamo? La comunità dei saveriani di Tavernerio è formata da undici missionari: dieci padri e un fratello. Per l'età che abbiamo, saremmo tutti "nonni", e prestiamo servizio alla comunità, alla congregazione, ma anche alla nostra diocesi e a quella di Milano. Questo servizio si chiama "ministero sacerdotale". Consiste nel celebrare l'Eucaristia, predicare tridui e novene nelle parrocchie, animare allo spirito missionario i gruppi e le comunità. Consiste anche nell'ascolto dei penitenti, che amano incontrare un missionario nel loro cammino di conversione, come guida spirituale.
Mi chiedo spesso: perché scelgono proprio un missionario? Le risposte possono essere molte e varie: è uno sconosciuto; ha la manica larga; ha tempo per ascoltare, perché ha sperimentato la vita di sacrificio, di solitudine, di sofferenza e di persecuzione... In una parola: "ci capisce nel bene e nel male".
Vere o presunte, queste risposte esigono che il missionario confermi sempre e nella pratica questa sua "buona fama". Sotto un certo aspetto, la "stima" può far piacere e solleticare la vanità; ma di fatto, richiede sempre pazienza, bontà e comprensione verso tutti.
La bellezza del saluto
Siamo lieti della stima che ci circonda, della fiducia riposta nelle parole e nei consigli che cerchiamo di dare. Ci onora la gratitudine degli ospiti per il trattamento loro riservato. Ci fa piacere il saluto di chi viene a trovarci, o viene a pregare nella nostra chiesa, o anche solo a passeggiare nel nostro parco. Il saluto è un segno umano e cristiano. Anche Gesù quando appariva ai suoi, rivolgeva loro il suo saluto: "Pace a voi!". Bello, vero?
D'altra parte, noto a volte qualcuno che entra, passeggia per i viali, siede sulle panchine a riposare o a pregare... ed esce senza neppure salutare i missionari che qui abitano. Forse non ci siamo conosciuti, e si fa fatica a salutare chi non si conosce. Ma assicuro che, in casa dei saveriani tutti sono amici gli uni degli altri. Ci fa piacere salutare e conoscere persone nuove, come anche essere salutati e conosciuti. Così la "famiglia" si allarga e si vive in amicizia e fraternità.
Per favorire la conoscenza reciproca, trovate le fotografie di alcuni saveriani che compongono la comunità di Tavernerio, con l'indicazione delle loro principali attività.