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Missione a Sasso di Cerveteri, 2o. ''memoriale'' di p. Adolfo Codini

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La comunità parrocchiale di S. Croce del Sasso di Cerveteri, la sera del 29 luglio scorso, ha voluto commemorare p. Adolfo Codini con una celebrazione tutta particolare.

Amici ed ex parrocchiani di p. Adolfo si sono uniti al vescovo emerito di Porto Santa Ruffina mons. Diego Bona (che lo aveva accolto in diocesi per un periodo di quasi cinque anni), a due confratelli saveriani, all'attuale parroco don Gino Panizzo e a un altro sacerdote di Cerveteri, per una celebrazione eucaristica in occasione del secondo anniversario della morte del missionario.

Un'attenzione speciale per i "meninos de rua"

Non è stato soltanto un momento celebrativo, religioso e liturgico, ma anche di riflessione e di informazione sui problemi riguardanti i bambini di strada brasiliani, da tutti noi meglio conosciuti come "meninos de rua".

La presenza quinquennale di p. Adolfo Codini a Sasso di Cerveteri, quando era loro pastore e guida spirituale, ha fatto nascere e crescere in questa comunità una particolare attenzione verso il problema missionario e una tensione particolare per il recupero dei "meninos de rua". Padre Adolfo ha suscitato nei suoi parrocchiani il desiderio di accompagnare questi ragazzi nel cammino verso una vita migliore.

Appunto per questo, alcuni fedeli collaboratori di p. Adolfo, capeggiati da Alessandro Sciommeri, prima della celebrazione eucaristica hanno illustrato con efficacia e competenza il fenomeno dei ragazzi di strada e le problematiche che accompagnano questa piaga del sud del mondo, raccomandando ai presenti di seguirli nelle loro scelte di vita.

È stata organizzata una raccolta, come l'anno passato, che fosse segno tangibile di solidarietà. Le offerte di quest'anno serviranno per soccorrere, almeno in parte, i ragazzi di strada della parrocchia del "Bom Pastor" di Curitiba - Vista Alegre, sempre in Brasile, dove p. Adolfo ha lavorato per vari anni. Curitiba era stata proprio la prima destinazione della sua vita missionaria in Brasile.

Così rivivono i nostri cari

La gente apprezza molto questi momenti di impegno e di vita cristiana autentica che permettono di far rivivere la memoria di coloro che ci hanno preceduto nella casa del Padre.

Certamente ci addolora la scomparsa dei nostri cari, ma con questi gesti di solidarietà ci mettiamo in comunione con chi fisicamente non è più con noi, ma rivive nei nostri cuori. Il loro insegnamento e il loro esempio ci fanno sentire ancora vive queste persone che abbiamo conosciuto e apprezzato per l'impegno umano e cristiano, oltre che missionario.

Forse è un modo nuovo di colorare la nostra vita di tutti i giorni, un modo speciale per ricordare quelli che ci hanno preceduto nella casa del Padre, una maniera diversa di accendere un cero o di offrire un fiore sulla loro tomba. La Scrittura ci ricorda infatti che per tante opere buone compiute, una moltitudine di peccati ci saranno cancellati: un metodo speciale di celebrare il sacramento della riconciliazione.

Cenni biografici di p. Codini

Adolfo Codini, nato a Roma nel 1938, scelse di diventare saveriano a 21 anni, quando si trovava nel seminario regionale di Anagni. Su sua richiesta, dopo l'ordinazione fu assegnato alle missioni del Brasile sud. Nell'ottobre del 1969 era a São Paulo per lo studio del portoghese e l'anno seguente era già impegnato nelle attività pastorali.

Dopo una parentesi romana, per un corso di spiritualità, era tornato in Brasile: Panema, Lupianopolis, São Paulo - Vila Mariana, Curitiba. Dal 1985 aveva trascorso qualche anno in Italia, lavorando a Gallico (Reggio Calabria) e Mazara del Vallo. Per poter stare vicino alla mamma anziana e malata, aveva chiesto di prestare servizio pastorale a Sasso di Cerveteri. La sua presenza qui si è protratta fino al 1995, anno in cui era tornato in Brasile.

Sentiva la stanchezza e stava tornando in Italia per un po' di riposo. Nel viaggio verso casa, durante lo scalo a Madrid, la mattina del 23 luglio 2007 è tornato alla casa del Padre, ricco di opere buone.



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