La tradizione degli Otto dies…
Come ogni anno, i missionari saveriani in Sardegna celebrano insieme a tanti amici e amiche gli Otto Dies (ottavario di preghiera per i benefattori, amici e parenti defunti). È una tradizione che risale a oltre 60 anni fa, iniziata da p. Mario Mula e da qualche amica dei saveriani. Mi hanno raccontato che la prima volta erano in tre, poi piano piano si sono aggiunte altre persone.
È un modo per stare insieme, per pregare per i defunti e anche per aiutare, con ciò che viene raccolto, gli studenti saveriani in formazione in tutto il mondo e per un progetto particolare (quest’anno in Thailandia). Sia a Cagliari (dal 6 al 13 novembre) alle ore 18, come a Macomer (dal 13 al 20 novembre), alle 19, c’è stata una buona partecipazione. Insieme abbiamo condiviso la preghiera e il ricordo di coloro che ci hanno preceduto e hanno fatto del bene a tante persone, anche aiutando i saveriani che dal 1947 hanno lavorato e lavorano in Sardegna e nel mondo intero. Grazie a chi ha partecipato di persona e a quelli che si sono fatti presenti attraverso le numerose lettere, inviate a Cagliari. Che il Signore Gesù sia il loro grazie e continui ad essere vicino a ciascuno di noi per dare forza e coraggio, anche nei momenti di difficoltà.
Gli “Otto dies a sas animas” sono un appuntamento importante ed irrinunciabile per i fedeli macomeresi che dedicano l’ottavario ai cari defunti. Si rinnova così la grande amicizia e l’affetto per i saveriani, che da sempre hanno contribuito alla crescita spirituale della città e dei paesi limitrofi con la preziosa attività per i giovani, le delegate, le famiglie e gli anziani, in un connubio di vera amicizia, riconoscenza e grande affetto.
Nell’ottavario ricordiamo e preghiamo per chi, negli anni passati, ha partecipato attivamente alla vita missionaria, collaborando con i missionari che si sono succeduti negli anni, sostenendoli con opere ed offerte per le missioni. È proprio in queste celebrazioni che, attraverso lo Spirito Santo, si realizza una particolare comunione spirituale tra i partecipanti e le anime dei fedeli defunti. All’unisono eleviamo un canto di gioia, ringraziamento, amicizia, speranza e fede!
La comunione spirituale, vissuta intensamente in queste giornate, ci prepara alla Vita Eterna, luogo della comunione per eccellenza dove sarà possibile vedere noi stessi e gli altri nella verità, senza odio, falsità e spirito di rivalsa, dove saremo ricoperti della luce, dell’armonia e della grazia di Dio. Atteros annos menzus! (Antonello Cossa)