La terra, nostra casa
Tre fiumi attraversano Hortolândia: Jacuba, Hortolândia e un terzo senza nome. Più torrenti che fiumi, o piuttosto luoghi di scarico di rifiuti. In certi punti, sembrano fogne.
Essere sempre “chiesa in uscita”
Nelle chiese del Brasile, durante la Quaresima, tutti i cristiani riflettono, alla luce della Parola di Dio, su alcuni problemi sociali urgenti: la cosiddetta “Campagna della fraternità”. La conversione quaresimale deve toccare non solo il cuore, lo spirito, l’individuo, ma anche la società, le relazioni con gli altri, la vita umana e comunitaria, là dove c’è abbandono e sofferenza. Anche la realtà concreta deve convertirsi, cambiare in meglio, a vantaggio della vita di tutti.
Nel 2016 il tema su cui tutta la chiesa brasiliana ha voluto riflettere riguardava il rispetto della natura: “Pianeta terra, casa nostra, nostra responsabilità”. Nella parrocchia san Conforti abbiamo concluso la Quaresima riprendendo questo tema. Allo stesso tempo, volevamo continuare a essere presenti fra la nostra gente, anche per essere, come dice Francesco, una chiesa “in uscita”.
In piena periferia, e che periferia!
Per questo motivo, la processione e la Messa delle palme sono avvenute, per una precisa scelta, in luoghi periferici, abbastanza lontani dalle sei cappelle della parrocchia che si trovano in posizione più centrale. Ci siamo radunati davanti a un piccolo “pronto soccorso” (postinho de saúde) appena aperto dal comune. Lì abbiamo benedetto le palme e ci siamo incamminati, cantando e pregando, fino a un fiume che ormai è diventato uno scarico di rifiuti. In uno spazio ricavato dalla nostra gente con non poca fatica, al margine del fiume, su un camion, abbiamo celebrato l’Eucaristia. In piena periferia, e che periferia!
All’omelia non è mancata una significativa e forte protesta diretta ai responsabili del comune per quello che ormai non è che una fogna a cielo aperto, la cui acqua limpida, una volta, era visibile a tutti. C’è stato anche un vigoroso invito rivolto a tutta la gente perché collabori nell’uso della plastica e della carta, soprattutto non buttando rifiuti nel fiume. Io, nel mio intervento, non potevo non citare papa Francesco nella sua splendida Laudato si’: “La coscienza della gravità della crisi culturale ed ecologica deve tradursi in nuove abitudini” (209).
Dobbiamo cambiare rotta e modo di vivere, adottando nuovi stili di vita.
La creazione è come un magnifico concerto
Il papa insiste sui comportamenti quotidiani, sullo stile di vita: “La cura per la natura è parte di uno stile di vita che implica capacità di vivere insieme e di creare comunione. Gesù ci ha ricordato che abbiamo Dio come nostro Padre comune e che questo ci rende fratelli. L’amore fraterno può solo essere gratuito, non può mai essere un compenso per ciò che un altro realizza (…). Per questo è possibile amare i nemici. Questa stessa gratuità ci porta ad amare e accettare il vento, il sole o le nubi, benché non si sottomettano al nostro controllo. Per questo, possiamo parlare di una fraternità universale” (228).
Origine comune, Padre comune, fraternità universale... Siamo al cuore della spiritualità di san Conforti. Così egli cantava, ai suoi tempi, la santità del creato: “Il mondo, l'universo è un grande libro, fedele espressione del pensiero di Dio. Dio lo dischiuse sotto i nostri occhi per farsi conoscere e, in conseguenza, amare e servire. La creazione è come un magnifico concerto”.
Distruggere ciò che il Padre ha creato, è distruggere la sua Parola.