La soluzione per ogni problema, 80 anni di p. Angelo Berton /2
Continuando la lunga storia missionaria di p. Angelo, nel 1981 egli viene richiamato in Italia ed è destinato alla casa saveriana di Cagliari. Qui lavora per nove anni come economo e come rettore della comunità.
Italia - Congo e ritorno
Dopo questa "pausa" in patria, alla fine del 1990 torna in Africa, prima a Kitutu e poi a Bukavu dove, nel 1992, affluivano i rifugiati ruandesi in fuga dalla sanguinosa guerra tribale che ha avuto il suo culmine nel 1994. Era un caos difficile da gestire, in cui ha trovato la morte anche il coraggioso arcivescovo congolese di Bukavu, mons. Munzihirwa. Poco prima che il vescovo venisse assassinato, p. Angelo si trovava insieme a lui per preparare un comunicato di informazioni da spedire in Italia e negli Stati Uniti.
È verso la fine del 1994 che a p. Angelo, "vittima" dell'obbedienza, viene chiesto di rientrare nuovamente in Italia, per lavorare nelle comunità saveriane di Genova-Pegli e di Taranto, sempre con la stessa dinamica: prima economo e poi superiore.
Fede solida, ascolto e ottimismo
Ho conosciuto p. Angelo sia in Africa che in Italia. Posso affermare che si tratta di un uomo dalla fede solida e con un tatto squisito nel trattare le persone, senza alcun tipo di discriminazione. In Africa era amato dagli africani, e bastava la sua presenza per risolvere casi complicati, soprattutto quando gli africani erano quasi compiaciuti nel creare difficoltà ai bianchi, missionari compresi.
Era una specie di velata rivalsa sulle umiliazioni subite durante il triste periodo coloniale. Si potrebbero raccontare tanti episodi poco divertenti, in cui io stesso mi sono trovato implicato insieme ad altri confratelli. Ma l'arrivo di p. Angelo - amico di tutti, doganieri compresi - risolveva i vari problemi con il sollievo di tutti.
Qui a Taranto, p. Angelo è cercato da molte persone come guida spirituale. Credo sia uno dei doni più belli di cui la natura e la grazia lo hanno arricchito. Questo dono si esprime con una paziente e serena capacità di ascolto insieme a una incisiva infusione di ottimismo e di coraggio, per superare le difficoltà della vita. Il tutto, solidamente fondato nella fede in Gesù Cristo. E sono tanti quelli che parlano bene di p. Angelo...
Il missionario dei cieli
Anni fa a Pegli, p. Angelo mi regalò un suo manoscritto dal titolo: "I quattro punti cardinali, più il mio punto di vista". È un vero libro sapienziale, ricco di belle parabole, anche umoristiche e divertenti, che la vita movimentata ha suggerito alla sua intelligente fantasia. Tra le tante, ne scelgo una che ben si adatta al suo 80° compleanno. Il missionario paragona la vita a un volo aereo, dal decollo fino all'atterraggio.
"Quando il pilota parte con l'aereo a 45 gradi di inclinazione verso l'alto, vedendosi immerso nel cielo azzurro, ha l'impressione di entrare in uno spazio libero e senza limiti. Ma quando l'aereo sta per arrivare a destinazione, inclinato a 45 gradi verso il basso, il pilota si rende conto che la prospettiva di tempo e spazio è improvvisamente cambiata davanti ai suoi occhi. L'orizzonte senza limiti che lo faceva sognare, ora diventa uno spazio ben definito con obblighi ineludibili.
A 80 anni senza rammarico, anch'io come il pilota intravedo davanti a me, simbolicamente, il mio punto di arrivo. So bene che gli anni che mi restano sono tanti quanti la decina di minuti che occorrono all'aereo per scendere sulla pista di atterraggio. E dopo quei dieci minuti, so che devo scendere a terra. So anche che, volente o nolente, come tutti coloro che sono arrivati prima di me, finito il viaggio devo prendere posto nel parcheggio speciale, al lato della pista dove, in lista d'attesa, ognuno attende di ripartire per il nuovo viaggio di... risurrezione!".
Caro padre Angelo, rimani in volo ancora a lungo, e continua a sognare in spazi senza limiti, perché la giovinezza dello spirito non invecchia mai.