Skip to main content

La parrocchia in formazione: La gioia di tornare in missione

Condividi su

Lasciandosi guidare dallo Spirito

Padre Giuseppe è un saveriano vicentino di 66 anni che era già stato in Africa. È ripartito a gennaio del 2003. Scrive spesso lettere che sembrano pagine di diario. Abbiamo fatto un collage di pezzi scelti, per raccontare com'è la parrocchia a stile missionario in …Africa. Può valere anche altrove?

Mi accompagnano all'aeroporto. Sento che questa volta la partenza non è come le altre e c'è un momento di commozione al saluto d'addio. Inizia l'avventura missionaria: Bologna - Amsterdam - Nairobi - Kigali - Goma. Volando sopra l'Italia, rivedo luoghi conosciuti, ripenso a persone incontrate in quasi dieci anni… da Milano a Salerno. La maggioranza dei passeggeri è in viaggio per turismo; alcuni sono già pronti per il primo safari. Tutto ha un'impronta pubblicitaria e commerciale. Nairobi ha alcuni milioni di abitanti, ma si ignora che il 70 % vive in baraccopoli.

Ritorno in Congo: note di viaggio

Da Kigali percorriamo la strada lungo il lago Kivu, a 1.400 metri d'altezza, verso il confine e verso Goma. La bellezza del paesaggio africano mi affascina ancora. Entrati in Congo, appare quasi subito Goma, la parte distrutta dal vulcano il 17 gennaio del 2001. La grande strada commerciale è ricoperta di lava; il primo piano di alcune case rimaste in piedi funziona ora da pian terreno. Della cattedrale rimangono due grandi muri a forma di A: sembra un grande triangolo aperto sul mondo. La casa dei missionari è stata sommersa completamente.

Mi aggiorno sulla situazione

Prendo contatto con alcuni missionari che sono rimasti qui in questi anni difficili. Cerco di capire la situazione di un paese in guerra dal 1998. Padre Pino mi racconta che la missione di Kitutu è stata occupata sette volte da militari di gruppi diversi. Padre Marco due volte ha dovuto lasciare la casa, saccheggiata dai soldati, e rifugiarsi a Bukavu. La gente vive nell'insicurezza e soffre la tragedia della guerra.

La situazione del Kivu, la regione nord orientale del Congo, può essere riassunta così: la parte meridionale è controllata dalla coalizione democratica congolese, filo-ruandese; nella parte settentrionale c'è il movimento di liberazione del Congo, filo-ugandese; verso ovest ci sono altre due milizie armate: i may may, sostenuti dal presidente Kabila, e gli interamwe, hutu ruandesi scacciati dai tutsi nel '94. La guerra, scoppiata il 2 agosto 1998, continua ancora nonostante i colloqui per arrivare alla tregua; ha causato tre milioni e mezzo di morti. Gli osservatori dell'Onu (Monuc) ci sono, ma hanno solo l'arma della denuncia.

Con il vescovo di Parma al mercato e al cimitero

A Bukavu incontro anche il vescovo di Parma, mons. Cesare Bonicelli. È un evento, perché per la prima volta un successore di mons. Conforti viene in Congo. Il vescovo veste come noi: una maglietta colorata, pantaloni chiari, scarpe da trekking. A suo tempo era un bravo alpino. Passiamo in mezzo al mercato; si fa fatica a passare tra la gente. Sulle bancarelle vediamo di tutto: frutta, verdura, vestiti, pentole, medicine, chiodi… con tanto sole e tanta polvere. 

Vado a visitare il piccolo cimitero per i saveriani che muoiono in missione. Vi sono sepolti p. Pacifico Fellini, p. Giovanni Tumino, p. Natale Tomasi ed ora anche p. Simone Vavassori. Con tre di loro ho condiviso la vita missionaria. Non sono morti martiri come altri, ma per malattia o per incidente. Può capitare di morire in missione ed essere sepolti in questa terra. Alcuni lo desiderano come compimento di solidarietà con la popolazione amata per una vita intera. La Provvidenza deciderà il momento e il luogo anche per me.

Continuerà ad essere sempre così?

Visito gli studenti africani che si preparano a diventare saveriani. Sono una decina. Li saluto man mano che li incontro. Mi fanno ricordare con affetto gli amici che ho conosciuto a Desio, ad Ancona, a Parma… Non è facile accompagnare i giovani africani nella vocazione missionaria, specialmente nelle difficoltà attuali che incidono nelle scelte e negli affetti.

Da Bukavu faccio ritorno verso Goma sul battello; sei ore di viaggio attraverso il lago Kivu, da sud a nord. Prendo contatto con sei passeggeri: quattro giovani suore africane, una studentessa, un signore dai capelli bianchi. Le suore si mettono al lavoro: una ricama una tovaglia d'altare, la seconda fa braccialetti e collane, le altre due lavorano all'uncinetto. La studentessa legge un articolo, "Le problematiche della guerra dei grandi laghi".

La guerra deve rimanere un problema senza soluzione? Il signore accanto, congolese ma residente in Belgio, interviene: "Se la popolazione non reagisce, si merita il governo che ha. La gente deve reagire, scendere in piazza…". Sostengo che ci sono già gruppi che lavorano con impegno e che rischiano; la gente vuole la pace, chiede il ritiro delle truppe straniere… La studentessa è d'accordo.
A Pretoria, il 17 dicembre 2002, è stato firmato un accordo di pace con un governo di transizione, ma i combattimenti e le violenze sono continuate.

Per assurdo, la ricchezza del Congo diventa il primo male del Paese, causa di miseria, di guerra e di morte.


ABITIAMO IN MEZZO ALLA GENTE

Siamo ospiti in tre casette che sono state risparmiate dal vulcano, arrivato fino al recinto del piccolo orto. Dietro l'abitazione, il manto nero della lava con i resti della cattedrale distrutta. Il pomeriggio esco per conoscere i vicini di casa.

Incontro i giovani handicappati nella casa dei disabili, le mamme del centro nutrizionale, con alcuni neonati ammalati di Aids. Celebro Messa nella prigione centrale, vicinissima a casa, con 200 detenuti, quasi tutti scalzi e senza divise. Il coro si prepara e canta bene. Tante storie e tanti drammi. Porto a casa tanti biglietti: richieste di medicine, di interventi, di contatti con le famiglie…

Viaggio spesso in pikipiki, il moto-taxi più usato in città. Chiedo al mio Valentino Rossi di turno di andare piano, perché sono mzee (anziano). Mi aggrappo alle sue spalle per sentirmi sicuro; strada facendo, chiedo il nome, notizie di famiglia, luogo di provenienza… Si sente onorato di portarmi e suona il clacson più per farsi notare che per farsi strada. All'arrivo, perché è stato bravo, aggiungo 20 franchi alla cifra concordata.

Il cikudu, invece, serve per il trasporto merci. È una specie di bici, tutta di legno, con due ruote rivestite di copertone. Ci portano sacchi di carbone, patate, cavoli, fagioli, tavole, lamiere… fino a due quintali. Ci vuole una buona patente di guida e tanti …spinaci per spingerlo, specialmente in salita!
Davanti casa c'è il supermercato all'aperto: centinaia di bancarelle in legno, dove si trova di tutto. Qui faccio i miei acquisti: un dentifricio indonesiano, il lucido per scarpe da Shanghai, una matita cinese, un righello e quattro pile… Non occorre il frigo: frutta e verdura, carne e pesce sono sempre freschi ed ecologici, anche se l'igiene non è il massimo. C'è anche un cinema pubblico. Oggi proiettano il film "Un uomo per un dollaro". I bambini pagano 40 franchi e …marinano la scuola.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 16403.83 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Gennaio 2024

Il Vicario Generale si presenta

Care amiche e cari amici dei Saveriani, è con immenso piacere che scrivo queste poche righe per potermi presentare e così - anche se per il momento...
Edizione di Novembre 2007

Il servo fedele p. Pietro Uccelli

Maestro e modello di santità per tutti. Ogni anno l'anniversario della sua santa morte è un invito a ringraziare il Signore per aver dato un santo...
Edizione di Ottobre 2018

Lavorare nella gratuità

È proficuo impiegare tempo e risorse con gli adolescenti? Bisogna essere capaci di identificare i problemi, memorizzarli e lavorare insieme su...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito