La nuova casa del clero
Giovedi 13 maggio, il vescovo di Ancona mons. Angelo Spina ha invitato presbiteri e religiosi di Ancona e Osimo all’inaugurazione del nuovo Centro pastorale della diocesi, nonché Casa del clero. Si tratta della casa dei saveriani di via del Castellano che i Superiori hanno venduto alla diocesi, in cambio di una casa più piccola a Collemarino, dove siamo ora.
Eravamo presenti in tanti preti. Il vescovo, dopo aver dato il benvenuto a tutti, ha passato la parola al cardinal Menichelli, suo predecessore, il quale ha fatto una breve meditazione per sottolineare l’importanza dell’avvenimento. Poi, si è proceduto al taglio del nastro, seguito dalla spiegazione sul cammino iniziato alcuni anni prima per arrivare alla realizzazione di questo centro.
Così, abbiamo scoperto che l’iniziativa di acquisire la casa dei saveriani era stata del cardinale mons. Menichelli e poi concretizzata dall’attuale vescovo.
I presbiteri sembravano soddisfatti del nuovo acquisto e anche delle sistemazioni della casa. Infatti, sono stati creati dodici mini-appartamenti che potranno accogliere alcuni preti anziani. Inoltre, al pian terreno sono stati ricavati due saloni abbastanza ampi per accogliere il clero diocesano nei suoi incontri mensili. Altre sale e salette permetteranno gli incontri delle varie commissioni diocesane.
È seguita una riflessione condotta dal vescovo e dal vicario generale don Carlo Carbonetti sul futuro della Chiesa di Ancona. Se l’ex-casa dei saveriani ha portato la soluzione di qualche problema, tuttavia si constata che il clero locale diventa sempre più anziano e in prospettiva ci sono poche vocazioni. Si tratta di trovare nuove organizzazioni pastorali, in modo da aprire le comunità cristiane a una gestione partecipata dei laici. Ma è un futuro pieno di tante incertezze.
Verso mezzogiorno, mons. Angelo ha ringraziato tutti i partecipanti, terminando col canto del “Regina Coeli”.