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La missione nella famiglia Tagliapietra

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Nella debolezza, la forza di Dio

Faccia tonda, aspetto gioviale, cittadino del mondo; non in senso politico, ma affettivo ed effettivo, cominciando dall’isola Sant'Erasmo di Venezia, dove è nato 51 anni fa. Si chiama Silvio Tagliapietra, da 30 anni in dialisi a causa di una disfunzione renale. Ultimamente le medicine hanno avuto anche sviluppi negativi, ma Silvio non si scoraggia; anche se qualche momento...

È presidente dell’associazione dilettantistica lagunare Kayak S. Erasmo (Alkse), fondata nel 1993, che si propone di promuovere lo sport nel rispetto dell’ambiente lagunare, con attività che a volte coinvolgono anche la montagna. Si rivolge ai giovani dai 6 ai 16 anni, con collegamenti nazionali e internazionali in collaborazione con le varie realtà economiche, sociali e istituzionali della zona.

Dove trovi tanta forza?

Dalla famiglia e dalla fede degli altri amici. Anzitutto c’è mia mamma, Elsa, donna di fede profonda. La ringrazio di ciò che fa per me e mi dispiace per i pensieri e i dispiaceri che le procuro, ma… è la malattia, lei lo sa.

C’è poi mia cugina Marcellina. Ora è suora carmelitana e la chiamano suor Angela. Ci sentiamo per telefono; le sue parole e le sue lettere mi sono d’incoraggiamento. Leggo le lettere e poi le passo a un’altra suora con le mie stesse terapie. Vorrei che sr. Angela mi venisse a trovare, come ho fatto io anni fa… Sarà quando Dio vuole.

Conosci padre Dal Bianco?

Sì, è un fratello di sr. Angela, missionario saveriano in Messico. Si chiamava padre Santo, e "santo" lo era veramente. È di Conegliano (TV) ed è morto nel 1981, a 49 anni. Alla riesumazione, i cristiani del Messico hanno chiesto e ottenuto di avere i resti del loro padre Santo: lo venerano, e anch'io lo prego. Anzi, sento p. Santo e sr. Angela sempre con me, che mi accompagnano nel mio lavoro per la gioventù”.

E l'associazione lagunare?

Mi aiutano i membri dell’associazione, specialmente l’esecutivo. Altrimenti come potrei portare avanti le varie attività che coinvolgono tantissimi ragazzi? Sì, mi sento come un canale che ha bisogno di due sponde...

Ti vedo più come un torrente che un canale...

Vedo i miei infermieri andare in pensione e penso: Signore, quando sarà il mio turno per la finale?  Sembrava due anni fa a Natale: avevo passato un tunnel e mi trovavo in un luogo felice. Poi mi han tirato di qua. Non potevo far passare ai miei un brutto Natale, perché io sono contento quando gli altri sono contenti.

Insomma, nella stessa famiglia troviamo una sintesi dell'ideale missionario: la sofferenza di Silvio, il servizio di mamma Elsa, la preghiera di sr. Angela, l'apostolato di p. Santo.

Auguri al figlio e alla mamma. Anche noi vi siamo vicini.



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