La missione in famiglia
Il primo giorno d’estate, un papà è venuto da me per chiedermi un parere riguardo al consiglio che aveva appena dato a sua figlia. Lo conosco da quando era ancora adolescente. Faceva parte di un gruppo missionario. Di lui ricordo come sapeva nutrire gli ideali che lo attiravano, con la fede imparata a memoria. In occasione di quell’incontro mi ha raccontato quanto leggete sotto.
Polonia batte Irlanda del nord
“A marzo, Marta, nostra figlia, ha vinto un concorso scolastico ed è stata premiata con un soggiorno di tre settimane in Irlanda del nord. In più, parteciperà gratuitamente anche a un corso intensivo di lingua inglese, per la durata di tutto il soggiorno. Le confesso che il successo di nostra figlia ci ha fortemente lusingato. Ma, in seguito, quando la scuola ha fatto pervenire a Marta il programma del viaggio, nostra figlia si è resa conto che la data del soggiorno in Irlanda del nord si sovrapponeva alla Giornata mondiale della gioventù, a Cracovia.
Marta mi ha fatto presente il conflitto che si era acceso dentro di lei. Forse si aspettava che fossero papà e mamma a scegliere per lei, se andare in Irlanda, a costo zero, o pagarsi la partecipazione alla Gmg. Ora, mia moglie ed io vorremmo chiedere a lei se abbiamo fatto bene o male a dire a nostra figlia che sono cose riguardanti soltanto lei e la sua vita, perché è una decisione che deve valutare e maturare lei”...
Passate due settimane, quel papà è tornato da me. “Oggi i ragazzi e le ragazze del gruppo che va a Cracovia si sono radunati per definire i risvolti organizzativi del viaggio. Ieri, Marta ci ha detto: «Se voi non avete nulla in contrario io parteciperò a quell’incontro per regolarizzare la mia partecipazione alla Giornata mondiali della gioventù»”.