La missione chiama: Il vero cuore del mondo
Un grandissimo dono: l'opera dello Spirito tra i popoli della terra e nell'intimità di ogni persona. Lo Spirito si rivolge al cuore di ogni uomo e in ciascuno consolida la certezza più umana che abbiamo e che tutti ci compone in unità: l'aspirazione alla pace, alla gioia, all'amore, alla vita.
Lo Spirito è il vero cuore del mondo. Una verità che ci riempie di gioia e ci rimette nella calma fiduciosa dei tempi di Dio.
È estate. Per tanti, un tempo di viaggi e incontri; l'occasione per leggere il libro della natura, ma anche per immergersi tra folle e popoli diversi. L'abbiamo sentito dalle esperienze che i giovani tornati dalle missioni hanno raccontato a quelli che stavano per partire. Erano evidenti la gioia e l'apertura al progetto del Dio della vita. Il servizio, l'ascolto, la condivisione sono le scorte da mettere nello zaino.
Camminare contemplando.
L'amore vede più che la ragione, ci dice Francesco d'Assisi. Dov'è la luce dell'amore si apre un cammino umile e paziente che porta a toccare realmente il cuore di Dio. Questo atteggiamento, accompagnato da silenzio e ascolto, apre al dialogo vero con tutti e in particolare con le religioni asiatiche, la cui caratteristica sta nella convinzione che di Dio si può parlare solo nell'esperienza del nostro nulla.
La strada verso Dio è Dio stesso, il Quale si fa vicino a noi in Gesù Cristo. L'incarnazione ci dice che Dio cerca un posto tra noi. Il cammino del dialogo è proprio l'essere vicini a Dio, nella profondità dell'incontro con Cristo, che ci aiuta ad andare incontro agli altri.
In fin dei conti, la strada dell'esperienza umile della fede e dell'amore, ogni giorno, ci porta all'incontro con gli altri, nel rispetto della loro dignità e in ascolto di quanto lo Spirito opera direttamente nel cuore di ogni uomo. La chiesa sa che il suo messaggio non toglie nulla all'uomo, ma infonde luce, vita, libertà.
"Cristo, infatti, è morto per tutti e la vocazione ultima dell'uomo è effettivamente una sola: quella divina. Perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire in contatto, nel modo che Dio conosce, con il mistero pasquale". È l'insegnamento del Concilio, che ci riempie di gioia e di speranza e ci dona di partecipare alla com-passione di Dio verso tutti.
Per questo, con la chiesa, possiamo dire: "Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini di oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono" sono pure nostre, perché siamo insieme l'unica famiglia umana.
È dono dello Spirito imparare a riconoscere la sua opera nella preghiera dei monaci buddhisti della Birmania per le vittime del terremoto in Cina; nell'impegno paziente di quanti in Africa tessono percorsi di pace e di riconciliazione; nelle comunità dell'America latina che alla luce della Parola trovano la forza per continuare il loro cammino.
Mi aiuta ad abbracciare l'umanità con il cuore di Cristo un pensiero di Teilhard de Chardin, missionario e saggio dell'umanità, ai sacerdoti sconcertati dalla guerra: "Ricordatevi, voi avete una funzione universale da svolgere: l'offerta a Dio del mondo intero...; avete il potere di consacrare le sofferenze che vi circondano. Voi siete lievito cosparso dalla Provvidenza affinché, seppure per la vostra sola azione di presenza, la massa enorme delle fatiche e delle angosce degli uomini venga trasformata".
Un invito a portare il mondo nel nostro cuore, ad avere fiducia nella fondamentale "bontà" dell'uomo, pur conoscendo la malvagità di cui è capace. Perché ognuno è immagine del Creatore e perché l'azione efficace dello Spirito Santo "riempie la terra".