La foresta è di tutti
Salutato lo scoiattolo, mi sento chiamare, non capendo da dove venga il rumore. Vedo le foglie che si muovono e d’improvviso saltano fuori due topolini che facevano a gara nell’arrivare per primi davanti a me. Li guardo e loro mi guardano. Poi uno dei due, con una vocina gentile, mi dice velocemente: “Raccogli quelle foglie e mettile vicino alle radici della quercia. Col tempo, prenderanno l’acqua, marciranno, ma si mescoleranno alle sue radici e un giorno, forse, nasceranno dei funghi bianchi”. Faccio ciò che mi chiedeva. Nel frattempo, l’altro si ferma davanti alle foglie, per vedere se avevo svolto bene il mio compito. “Ora, siediti di nuovo e ascoltami con attenzione. Noi due siamo i rappresentanti di tutti gli animali della foresta. Dobbiamo proporvi un patto per lasciare la foresta meglio di come l’avete trovata e anche per salvaguardare questa nostra casa”. E, mentre stava parlando, il suo amico mi mette tra le mani una corteccia con alcune parole scritte. Erano un po’ i loro comandamenti. La prendo in mano e leggo. “La foresta è di tutti. Ognuno la deve rispettare. Non si devono accendere fuochi e gettare rifiuti. Bisogna rispettare il riposo degli animali. Ognuno è libero di cercare il suo cibo e di giocare nei momenti liberi… Le piante, gli uccelli, gli animali e, anche gli umani, devono vivere in armonia insieme, perché la foresta è di tutti. Se qualcuno trasgredisce, procura la morte di tutti”. Mi fermo un istante. Comincio a capire cosa vogliono da me. Devo diventare il loro ambasciatore, davanti a tutti gli umani. Dico loro: “Mi impegno a far capire quello che mi avete detto”. Finalmente, anche loro sorridono sotto i baffi. E, di corsa, come sono arrivati, se ne scappano via.