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La festa dei “Popoli in gioco”

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Eccoci, finalmente! Con la scelta del tema, si è avviata la lunga preparazione della festa . E quando si dice festa , tutti gli abitanti di Desio e dintorni sanno che ci riferiamo alla “festa dei popoli”.

Mettiamoci in ascolto

Il titolo di quest'anno è “Popoli in gioco”. Non si tratta di una frase ad effetto. È un titolo in armonia con la mostra “Giocafricando” che, tra aprile e maggio, è aperta a tutti gli amici che vogliono incontrarsi con l'Africa. Attraverso giocattoli, strumenti musicali e fiabe del continente africano, la mostra sarà l'occasione per parlare di tante cose dell'Africa, ma soprattutto darà modo agli africani di parlare. Il loro messaggio è la voglia di vivere, gioire, celebrare. Il loro desiderio più grande è che le loro culture siano riconosciute come doni alla comunità del mondo intero.

L'Africa è un insieme di tanti popoli che si “mettono in gioco” per interpellare l'occidente e le sue culture, per chiedere a noi quali tesori abbiamo davvero da proporre e quali invece da ricercare. La voglia di celebrare la vita si scontra con tante forze avverse che la spengono negli occhi dei bambini e della gente. Per questo, noi vogliamo offrire solidarietà e imparare da loro cosa significhi veramente fare festa.

Per un futuro di speranza

La festa ha anche un sottotitolo: “Coinvolti e responsabili, per un futuro possibile”. Questo significa che dobbiamo sentirci responsabili con tutti i popoli del mondo, per un futuro da affidare ai bambini, adulti di un domani migliore. Desideriamo che sia un futuro pieno di speranza, non finalizzato solo a sfruttare le risorse di una terra di cui spesso abusiamo in modo ...spensierato. Mi sono rimaste impresse queste parole: “la terra non è nostra; l'abbiamo ricevuta in prestito per i nostri figli”.

Quest'anno ricorre l'anniversario di due disastri ecologici: 20 anni dal nucleare di Chernobyl e 30 anni dalla diossina di Seveso. Quanti se ne sono dimenticati e quanti invece, generosamente, si sono resi solidali con l'accoglienza e l'adozione dei bambini, le visite, gli aiuti, la sensibilizzazione. Il nostro stile di vita, i consumi, lo spreco, sono tanti piccoli Chernobyl e Seveso, che accadono ogni giorno nelle nostre case. È un impoverimento generale della terra, di cui i primi a pagare sono i popoli più deboli.

Torniamo al buon senso

Noi cristiani, attenti alle cose del mondo, dovremmo renderci conto che non è solo il sistema ecologico vicino al collasso, ma anche quello dei valori umani. Spesso cerchiamo capri espiatori, diamo colpe agli altri, chiudiamo le porte del cuore e delle case, per salvaguardare il nostro benessere. Dovremmo invece cercare dei “collaboratori” per avviare un cammino di ritorno al “buon senso”. Tra i collaboratori possono esserci persone che provengono da culture e paesi diversi, dove ancora si dà il primato ai rapporti umani, al rispetto dell'ambiente, alla vita in tutte le sue forme.

Dobbiamo tornare a stupirci della vita, che è un dono da accogliere, donare e celebrare. Non il mercato, ma la festa dovrebbe essere “quotata in borsa” e segnare il mibtel di come vanno le cose nel mondo umano, e risvegliare l'interesse per realizzare il sogno di un mondo migliore per tutti.

Venite e partecipate!

È questo ciò che vogliamo dire quest'anno a tutti coloro che parteciperanno alla festa. Vogliamo creare legami di solidarietà tra noi, con gli amici di altre culture, con la terra stessa. Vogliamo diventare protagonisti di rinnovamento e di speranza.

Grazie a chi ci crede e si dà gratuitamente da fare per realizzare questo evento. Grazie a tutti coloro che parteciperanno.

I missionari saveriani di Desio vi aspettano numerosi.



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