Al cammino della donna calabrese è stato dedicato l’incontro che ogni anno l’Associazione Culturale Phonè organizza per riflettere sulla condizione della donna nell’odierno contesto sociale. Hanno partecipato la parrocchia San Nicola di Bari con don Nino Russo e le Associazioni Culturali Anassilaos e Salotto dei poeti. I rispettivi presidenti Stefano Iorfida e Nino Santisi hanno ribadito l’ineludibile esigenza di lavorare per trasformare i pregiudizi in riconoscimento e la supremazia in cooperazione tra i generi.

È affliggente constatare come ancora in moltissimi paesi persistano larghe sacche di disagio e di dolore che impediscono alle donne di esercitare il diritto di esistere e di vivere pienamente il loro essere femminile.
È ben noto il metodo ‘educativo’ della violenza fisica e psicologica, frutto di una cultura patriarcale e maschilista, che le opprime e reprime. Ad esse viene riconosciuta l’identità multipla di figlia, moglie, madre e donna dedita ai lavori domestici. Ma delle donne sono ignorati i talenti, i sogni, il diritto a vivere la propria vita e di contribuire in modo parietario allo sviluppo della comunità umana.

Per coloro che, invece, vivono una realtà contraria e hanno a disposizione gli strumenti e le possibilità di usarli diventa quasi doveroso l’impegno di dare voce a chi non può parlare e lavorare per diffondere una cultura diversa che le riconosca componenti della società a pari merito dell’uomo. Tutte e tutti dovrebbero essere considerati cittadini con pari dignità ed accettare ogni forma di diversità come occasione di confronto e crescita. Ma non sempre è così e siamo molto lontani dalla realtà che vuole uomini e donne liberi protagonisti di successi, fallimenti e rinascita.

Il nostro incontro ha testimoniato il percorso di donne che hanno avuto l’opportunità di credere e lottare per inseguire i loro ideali. Con la prof.ssa Teresa Catalano, nostra relatrice, abbiamo parlato delle donne di Calabria che, anche se non sempre vincitrici, si sono ritagliate un ruolo per superare l’archetipo vincolante della donna madre, ammantata di panni neri che cucina e accudisce ai figli. Con coraggio, hanno lottato per i propri sogni. Abbiamo ricordato donne fiere, determinate, orgogliose della loro femminilità che hanno avviato un percorso di emancipazione.

Una mostra fotografica, curata dal dottor Carmelo Covani, ha testimoniato la condizione della donna di campagna e della città tra la metà del XIX e l’inizio del XX secolo. Un evento che ha riscosso molto successo e ha incuriosito perché, come ha sottolineato il curatore, sono donne di rango diverso, fotografate da una donna. Aspetto non scontato per quel periodo.
A tagliare il nastro e inaugurare la mostra con don Nino Russo, due ospiti molto graditi, i saveriani p. Gianni Zampini e p. Nicola Colasuonno che è stato rettore per qualche anno del santuario Madonna della Grazia a Gallico. Sono stati in visita per pochi giorni, durante i quali hanno celebrato e incontrato i fedeli. Padre Nicola ha parlato della gioia che gli procura il suo impegno nella zona di Panzi, alla periferia di Bukavu in Congo RD, dove sta portando avanti importanti progetti ecologici finalizzati alla custodia e alla crescita del territorio, al riciclaggio oltre a quelli tradizionali di assistenza e promozione della fede.

L’incontro è stato allietato dalla presenza del gruppo musicale Edipo’s (Saverio Chirico, Paolo Trapani, Nino Pavone e Orazio Pensabene) e dalle lettrici Pina De Felice, Alessandra Maria Branca e Antonella Martino.