La chiamata di Dio: Sentirsi chiamati da bambini
A tutte le età, in tanti modi Dio chiama
Un missionario descrive la sua prima esperienza da bambino; un altro la sua scoperta nel pieno della gioventù; un altro il cammino condizionato dalle situazioni della vita. Dio fa sentire la sua chiamata in tanti modi, a tutte le età, per seguirlo e lavorare nella vigna dell’umanità.
Avevo poco più di nove anni quando, per la prima volta, ho percepito la presenza di Dio nella mia vita. Era una tarda notte di fine estate. Riposavo su una branda, ai piedi del letto di papà e mamma, in aperta campagna... Non avevo sonno e i miei pensieri di bambino volavano via lontano.
Con la testa sul cuscino riuscivo a spingere il mio sguardo fuori della finestra: gli scuri erano socchiusi e s’intravedeva la luna. Sentii dentro di me una pace profonda, un benessere e una serenità indescrivibile e... come se qualcosa o qualcuno richiamasse il mio sguardo verso quella luce. E poi, una sequenza d’immagini di luoghi e di gente mai visti prima nella mia fantasia di bambino.
Erano immagini così vive che il mio cuore palpitava più forte del solito, come ora, mentre racconto questi “preziosi ricordi”. Avevo l’impressione di trovarmi in non so quale paese del mondo, tra gente sconosciuta, e di parlare di Gesù, da bambino qual ero. Mi pareva che tutto fosse così naturale, corrispondente alla realtà! Immerso in quei pensieri e immagini, mi sentivo a mio agio e con una gioia indescrivibile. Avvertivo, per la prima volta in modo consapevole, l’amore degli altri per me e, contemporaneamente, il bisogno di amarli.
Non si è mai cancellata dalla mia memoria e dal mio cuore l’esperienza di quella tarda notte di fine estate. In verità non fu un gioco. Infatti, pochi giorni dopo venne nella mia chiesetta di campagna padre Renzo per fare la giornata missionaria. Si presentò proprio alla porta di casa in compagnia di un altro saveriano, padre Vittorio. Da quel momento la mia vita prese un’unica direzione. Così, semplicemente così, iniziò l’avventura del mio “primo amore”.
Da allora mi son lasciato alle spalle un lungo tratto di strada, ma... la storia continua, inesorabilmente. Negli anni della mia giovinezza anch’io - come tutti del resto - ho dovuto fare i conti con momenti di crisi. Eppure, in tutti questi anni, una cosa soprattutto mi ha sorretto: la certezza che Dio camminava al mio fianco, sempre, anche quando per tempi più o meno lunghi non lo sentivo presente e avevo paura della sua assenza.
Davanti al tabernacolo, ai piedi del Crocifisso, ritrovavo, pian piano, i contorni del mio “amore primo”, di quel Dio che, con un abbraccio caldo e benedicente, pareva mi dicesse:
“Lasciati voler bene da me!”.
(Da una sua lettera intitolata, “Ritrovare l’amore di un tempo”)