L’invito al matrimonio ecumenico
Nel telefonino, ho il biglietto di andata dal Brasile e ritorno dall’Italia con le date 20 aprile e 10 maggio 2022... soltanto 20 giorni. Non era in programma questo viaggio. Lo devo alla tanto attesa e sognata decisione dei miei nipoti Laura e James di sposarsi in Chiesa, come si diceva una volta, e dunque la mia presenza come testimone qualificato è stata richiesta senza sconto o remissione. Insomma, sono felicissimo di poter contribuire alla gioia di questi due nipoti del cuore, da povero vecchietto (sono 75 anni suonati!). E manca poco ai 50 anni di ordinazione presbiterale, il 30 settembre 2023.
Quello dei miei nipoti sarà un matrimonio ecumenico. James è stato battezzato nella Chiesa Anglicana di Scozia, Laura nella Chiesa cattolica in Venezuela. I due vivono a Londra e vogliono sposarsi in Sicilia, a Siracusa. Vi lascio solo immaginare l’iter burocratico di questo sposalizio! Inoltre, si stanno mobilitando i parenti e gli amici che vivono in Venezuela, in Danimarca, in Italia e in Brasile... Insomma speriamo che la vergognosa guerra di Russia-Ucraina, finisca al più presto. Il clima bellico interferisce nella festa preparata da questi due sposi.
Sì, la guerra della vergogna! Ho ancora nelle orecchie le parole accorate e precise di Papa Francesco, il 25 marzo scorso, festa dell’Annunciazione: “Ma noi abbiamo smarrito la via della pace. Abbiamo dimenticato la lezione delle tragedie del secolo scorso, il sacrificio di milioni di caduti nelle guerre mondiali. Abbiamo disatteso gli impegni presi come Comunità delle Nazioni e stiamo tradendo i sogni di pace dei popoli e le speranze dei giovani… Ci siamo ammalati di avidità, ci siamo rinchiusi in interessi nazionalisti, ci siamo lasciati inaridire dall’indifferenza e paralizzare dall’egoismo. Abbiamo preferito ignorare Dio, convivere con le nostre falsità, alimentare l’aggressività, sopprimere vite e accumulare armi, dimenticandoci che siamo custodi del nostro prossimo e della stessa casa comune. Abbiamo dilaniato con la guerra il giardino della Terra, abbiamo ferito con il peccato il cuore del Padre nostro, che ci vuole fratelli e sorelle. Siamo diventati indifferenti a tutti e a tutto, fuorché a noi stessi. E con vergogna diciamo: perdonaci, Signore!”
Mi scuserete se non ho molte notizie che riguardano la Missione... Siamo anche noi in ansia, perché in anno elettorale per il Presidente e per Parlamento e Senato, vi lascio immaginare il clima che già si intravede. Quel che a me, personalmente, preoccupa non è il 2022, ma il 2023, quando si spera che la presidenza Bolsonaro chiuda i battenti. Purtroppo, però, l’eredità è nel fenomeno di gruppi di ispirazione neo-fascista, milizie armate, che promettono la guerra, specialmente in Amazzonia... Non ci rimane che pregare appunto, affinché Dio ci liberi da questo pericolo per l’intercessione di Maria, Regina della pace.