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L’incontro inaspettato con Louise

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Quando, nel 1983, sono andato missionario nella repubblica democratica del Congo, avevo avuto la gioia di incontrare i suoi genitori. Lei era piccolissima. La incontro nuovamente alcune settimane fa, arrivato a Desio: la trovo cresciuta e, in più, è suora! Allora, viene proprio da dire: “Che gioia rivedersi, dopo tanto tempo!”.

Sto parlando di suor Louise Mulibinge, della congregazione di santa Gemma. Per non perdere la mia abitudine “giornalistica”, l’ho invitata nella casa saveriana di Desio e così, un po’ in italiano e molto in lingua kiswahili, le ho fatto qualche domanda. È stato molto simpatico tornare indietro e… avanti nel tempo.

Come è nata la tua vocazione?

Non pensavo di farmi suora. Un giorno ho cominciato ad andare a fare servizio in un campo profughi a Kavimvira, vicino a Uvira (centro della diocesi) e sono rimasta colpita da quello che facevano le suore italiane. Avevano lasciato il loro paese per mettersi a servizio dei fratelli e delle sorelle dell’Africa!

Durante la scuola superiore mi sono confrontata anche con una suora e con un sacerdote, per verificare il mio desiderio di fare come loro… Sono andata a vedere (“vieni e vedi!”). Ma ciò che mi ha dato la spinta decisiva è statala la testimonianza cristiana di mio papà, impegnato nella vita della parrocchia e del centro catechistico.

Allora ho deciso di far parte di una famiglia più grande. Per dirla in breve: il servizio, la disponibilità e l’incontro con Gesù mi hanno incoraggiata a dire “”.

Insomma, mi sono detta: “Perché io no? Non posso fare anch’io la stessa scelta?”. E così tutto è cominciato.

Perché ora sei in Italia?

Ho sempre voluto servire il mio popolo, ma proprio perché facevo parte di una grande famiglia, le suore di santa Gemma, ho voluto conoscere meglio la fondatrice e la congregazione; così da undici anni sono a Desio (MB), a servizio dell’oratorio della nostra parrocchia San Giovanni Battista.

Cos’hai lasciato in Congo e cos’hai trovato in Italia?

In Africa ho lasciato una terra, un popolo e delle abitudini… In Italia ho imparato a conoscere una nuova cultura, un nuovo modo di servire e di sentirsi parte di un nuovo popolo, sperimentando - in altro modo - la presenza di Dio, della chiesa e della famiglia religiosa.

Cosa ti ha colpito di più?

Oltre all’organizzazione del lavoro, l’amicizia e la collaborazione, con tutte le fatiche che questo comporta.

Un consiglio per chi vuole diventare suora

La risposta è semplice: Ne vale la pena! Non bisogna avere paura; se il Signore ti chiama, ti resterà vicino.

Lui vuole la nostra felicità e seguirlo ci rende felici, perché c’è più gioia nel dare che nel ricevere.

  • Nel salutarla, le dico aksanti - grazie! e Kwa kuonana - arrivederci!

Chi desidera, può contattare suor Louise alla mail mulilouisemsg@gmail.com e farle altre domande interessanti.

Oppure, scrivete al mio mail pofpofalbatros@yahoo.fr per raccontare che impressione vi ha fatto questo racconto - intervista. Grazie.



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