Skip to main content

L'icona della missione: Giovanni, amico dello sposo

Condividi su

Il profeta gadget alla festa di danza

"Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: "Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?" Gesù rispose: "Andate a riferire a Giovanni ciò che voi udite e vedete. I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, e beato colui che non si scandalizza di me". Mentre questi se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: "Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Che cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi dei re! E allora cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, anche più di un profeta…". (Matteo 11,2-9)


Tuo padre e tua madre dovettero disabituarsi presto alla tua presenza. Te ne andavi nel deserto, mangiavi non si sa cosa, avevi idee diverse, come di uno che guarda più lontano. Che dichiara non necessari i pranzi raffinati, le vesti ben cucite, le case confortevoli. Afferrato dalla tua missione. Afferrato dalle esigenze di Dio.

Si sa, la nostalgia di Dio dorme in ciascuno di noi e le folle hanno cominciato a cercarti. Poteva essere la tua buona occasione, se non le avessi aggredite con quel "Razza di vipere!".

Convertitevi, dicevi, preparate la strada a colui che verrà. Quante volte ti sei lasciato sfuggire l'occasione di prendere il suo posto. Quante volte hai smentito la gente che ti esaltava, dicendo: "Di quello che viene, io non sono degno neppure di essere schiavo".

Finché è venuto. Tu solo sai cosa ti è passato dentro quando, al Giordano, nella fila di chi chiedeva il tuo battesimo, te lo sei trovato davanti. Quale misto di gioia e di distanza, di festa e anche di dolce, malinconico senso del tuo tramonto. Il sole era venuto, la stella del mattino poteva scomparire.

Hai continuato a battezzare, a preparargli la strada. Hai continuato a parlare, anche sotto la finestra del potente: "Non ti è lecito", dicevi. C'è da dire che te la sei voluta. Preso, imprigionato. Al processo, si penserà dopo. Ira di donna permettendo.

Non sappiamo quanto sei rimasto nel carcere sotterraneo, oscuro presagio di sepoltura, a guardare spiragli di luce verso l'alto. Ad ascoltare racconti di ciò che andava facendo e dicendo colui che era finalmente venuto.

Anche la tua fede di roccia fu, forse, scossa dal dubbio; anche la tua fiamma ardente ondeggiò nella bufera. E se non fosse stato lui, l'atteso? Come mai non bruciava la pula che infesta il mondo per lasciare solo il buon grano? Come mai - forse una voce suggerì - lascia imperare i prepotenti e marcire in carcere gl'innocenti?

Hai mandato i discepoli rimasti, a chiedergli: "Sei tu quello che deve venire?". Per cercar di capire; o per regalargli ciò che ti era rimasto. Tornati, ti hanno raccontato di malati guariti, di morti risuscitati. Di una beatitudine riservata a chi non si scandalizzava di lui. Di un regno che era dono immeritato e non salario. Di mani di poveri che ne erano riempite. Alle soglie della morte, la tua fede rocciosa divenne fiducia nel buio. Eri davvero diventato l'amico.

Gesù si portò dentro la tua prigionia e la tua morte, che gli preannunciava la sua. Anch'egli, dalla croce gridò una domanda, proprio a colui di cui sperimentava l'assenza. Anche per te ha vinto.

Tu, il più grande dell'antica alleanza, l'avrai /l'hai visto per primo, risorto, giungere a liberarvi. Avrai /Hai capito allora che la festa di nozze era cominciata e che lo sposo era venuto a cercare te, l'amico.

Ti ha rivestito a festa, come mai t'era successo. Ti ha condotto a una mensa che t'eri sempre negato. A tavola, lui stesso ha servito te, emblema di tutti gli amici, capofila di tutti gli eroi del secondo posto, di tutte le fedeltà che vivono nell'oscurità, fino alla morte insulsa, di fare da gadget a una festa di danza.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 5116.71 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Febbraio 2010

Mostra 2010 e presepio del 50°, Lettera sul tavolino

Per tutto il periodo natalizio, all'ingresso della casa dei saveriani, è stato collocato il presepe che ho realizzato in occasione del 50° di prese...
Edizione di Maggio 2016

Padre Bordignon dal Congo

Panzi, periferia sud di Bukavu, ha circa 50mila abitanti e nessuna struttura che possa accogliere alcune centinaia di persone eccetto l’immensa e b...
Edizione di Marzo 2019

Non smettiamo di farci domande…

Il Centro missionario diocesano di Novara e il suo direttore don Giorgio, le cui iniziative potete leggere ogni tanto su questa pagina, ha realizza...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito