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Se la schiava del pitone dice la verità

Una giovane schiava seguiva Paolo e gridava: "Questi uomini sono servi del Dio Altissimo e vi annunciano la via della salvezza". (Atti degli apostoli 16, 16-24)

Dopo Saffira e Lidia un’altra donna che parla, ma è anonima. Luca dice che era una schiava indovina. È un avvenimento curioso. Immaginiamo di ascoltare il racconto direttamente dai personaggi coinvolti.

La schiava profetessa:

Ero una schiava privilegiata: non facevo lavori pesanti; non ero castigata; non ero abusata. Anzi, ero trattata bene, perché proferivo oracoli e i miei padroni ci guadagnavano bene. In sostanza, facevo l'indovina, ero una veggente, una profetessa.

Quando incontrai Paolo e Sila, lo spirito mi rivelò che "erano servi di Dio e annunciavano la salvezza". Cominciai a seguirli. Non per curiosità o interesse, ma perché volevo essere discepola di Paolo. Quelle parole erano la mia professione di fede. Ma Paolo si arrabbiò ed espulse lo spirito. Mi sentii svuotata, smarrita, come se avessi perso qualcosa di intimo.

Hanno scritto che ero stata liberata da un demonio; ma io non ero indemoniata. Tutto il resto è stato un litigio fra uomini. I padroni diventarono belve e mi scacciarono, perché non servivo più, e nessuno si è mai chiesto dove sia andata a finire...

Paolo il missionario:

A Filippi io e Sila eravamo ospiti in casa di Lidia. Quando quella donna cominciò a seguirci e a gridare, mi informai. Seppi che era una schiava invasa dallo spirito di Apollo-pitone e che i suoi padroni si arricchivano con i suoi oracoli.

Non potevo negare ciò che gridava: era la verità! Ma alla fine mi sono stancato. Quella donna richiamava l’attenzione su di noi e sul nostro annuncio, ma anche su di lei e sul falso idolo. Eravamo in concorrenza! E poi, in quella città romana era proibito fare proseliti. Perciò, in nome di Gesù, ordinai allo spirito di uscire da lei. Liberai la schiava, ma attirai l’ira dei padroni.

I padroni della schiava:

Quella schiava rendeva molto. Spendevamo un po', ma valeva la pena! Quando cominciò a seguire quei due stranieri, l’avvertimmo: lo spirito pitone poteva offendersi e abbandonarla! Ma lei continuò. Quando Paolo si irritò, ci fece piacere. Ma invece di scacciare lei, cacciò via lo spirito, e il nostro lucro evaporò. Ci vendicammo di loro e ci liberammo della schiava, perché non serviva più.

Lidia, la commerciante

Che bei tempi quando Paolo e Sila erano ospiti in casa nostra! Ma un giorno Paolo tornò nervoso: una schiava che aveva lo spirito di Apollo-pitone li aveva seguiti e voleva essere discepola. Mi rallegrai e pensai: che bello avere con noi una profetessa! Sarà una ricchezza per la comunità cristiana! Ma non tutti pensavano come me. Alcuni dicevano che la schiava voleva competere con Gesù. Altri dicevano che non era bene che una visionaria si mettesse al seguito dei missionari... Cominciai a preoccuparmi. Era proibito fare proselitismo e la faccenda poteva richiamare l’attenzione delle autorità.

Purtroppo, il peggio avvenne e fu proprio Paolo a far precipitare le cose. Qualcuno venne a riferirmi: "La schiava è stata liberata!". "Liberata dalla schiavitù?", domandai. "No, dal demonio", mi risposero. Ma la schiava non era indemoniata! La conoscevo di vista, non aveva malattie né disturbi psichici.

Quando uscii di casa, la città era in tumulto. I padroni si erano vendicati. Paolo e Sila erano in prigione e la schiava era sparita, svanita nel nulla. Cominciai a cercarla. La trovai in una viuzza, buttata là. L’abbracciai e la portai a casa; le offrii di far parte del nostro gruppo di commercianti di porpora. Noi donne comprammo la sua libertà. Allora davvero divenne libera. "Liberare" è più di cacciare i demoni; è offrire una nuova opportunità di vita. Ma chi si preoccupa di questo?

Lo so che negli Atti non c'è il racconto di Lidia. È un mio sogno: ho sognato l’utopia dell'amore tra sorelle che praticano la solidarietà. Lidia era una donna capace di questo. Ma Luca, ancora una volta, si è dimenticato di interessarsi della vita e del futuro delle donne.

Per continuare la riflessione

  1. Rileggi il brano di Atti 16,16-24 e cerca di immaginare i pensieri di altre persone che possono aver osservato gli avvenimenti.
  2. Tu cosa pensi di questo racconto di Luca? Tu come descriveresti questi avvenimenti?
  3. C'è diversità tra la schiava e le "indovine" di oggi? Come ci si comporta oggi con le "donne indovine"? Cosa sarebbe meglio fare?


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