L’assemblea generale, Il ''consiglio di famiglia''
A partire dal 15 giugno la casa di Tavernerio accoglie il XVI capitolo generale dei missionari saveriani, un evento che ricorre ogni sei anni e che raccoglie i rappresentanti di tutte le regioni saveriane nel mondo. Lo scopo è fare il punto sull'attuale situazione del nostro istituto nella chiesa e in riferimento al mondo attuale e programmarne l'attività per il prossimo sessennio. Viene eletta anche la nuova direzione generale, cioè il superiore e i quattro confratelli che con lui avranno la responsabilità di guidare l'istituto saveriano.
Aperti alle grandi sfide
A nessuno sfugge l'importanza di questo evento, un «consiglio di famiglia» che è un tempo di riflessione, discernimento e progettazione, ma prima di tutto di comunione e di ringraziamento a Dio per il dono che ci fa di essere saveriani in questo tempo, complesso ma stimolante.
Dando uno sguardo alla nostra storia, ormai più che centenaria, è possibile apprezzare lo sviluppo e il lungo cammino percorso da quando il giovane Guido Conforti, cento otto anni fa, iniziò a realizzare il suo "audace disegno" di offrire alla chiesa una nuova famiglia missionaria.
Una famiglia ancora viva e vitale, desiderosa di spendersi nell'evangelizzazione: lo prova il fatto che lo scorso anno i saveriani hanno aperto una nuova missione in Thailandia. Una famiglia ancora giovane e aperta alle grandi sfide del nostro tempo: secolarizzato, globalizzato e multi culturale.
Di tante nazionalità
Nati in Italia e destinati alla Cina, i saveriani sono presenti oggi in venti nazioni dei quattro continenti e provengono da nazionalità diverse, principalmente da quelle chiese che abbiamo servito in questo secolo di vita missionaria. È un segno che la congregazione, nonostante la sua età, è una famiglia ancora in crescita, a dispetto della crisi vocazionale che affligge le chiese dell'occidente. È una famiglia preparata alle sfide di una missione diversificata nei diversi contesti, chiamata a dialogare con le culture e le religioni, oltre che a testimoniare e annunciare la "Parola della salvezza" a coloro che attendono.
È chiaro che la nuova composizione dell'istituto comporta anche qualche problema di reciproco aggiustamento per mantenere lo "spirito di famiglia", tanto caro a mons. Guido Conforti. Ma i vantaggi compensano abbondantemente gli inevitabili inconvenienti.
Importante è la qualità
Possiamo dire che i saveriani arrivano a questo assemblea capitolare in buona forma e sono quindi in grado di progettare un altro tratto di strada da percorrere con coraggio. La cosa più importante e prioritaria non è anzitutto la pur necessaria crescita numerica, ma la qualità dei membri dell'istituto. Decisivo è quindi l'impegno nella formazione di base dei giovani saveriani e nella formazione continua di tutti i saveriani.
Il mondo d'oggi, infatti, attende evangelizzatori che siano anzitutto veri discepoli di Gesù, che sentano la missione non come un dovere, ma come un bisogno del cuore, persone innamorate di Cristo, testimoni del vangelo del Regno, dell'amore e della misericordia che il Padre ci ha mostrato in Gesù. Questo è il messaggio decisivo per il mondo di oggi.
Un supplemento di grazia
Siamo tutti coscienti che la missione non è finita né sospesa. Anzi è "ancora agli inizi", come hanno detto e ripetuto Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, mentre la freschezza evangelica che papa Francesco ha immesso nella chiesa con la sua elezione e la sua maniera di fare, si sta proiettando anche sulla missione.
In un tempo di "nuova evangelizzazione", i saveriani sono pronti a continuare a dare il loro contributo perché "sia da tutti conosciuto e amato nostro Signore Gesù Cristo", come amava pregare san Guido Conforti. Per questo l'assemblea capitolare ha bisogno di ricevere un supplemento d'ispirazione e d'intuizione che viene da Dio, perché non poniamo ostacoli alla voce dello Spirito che ci invita a "prendere il largo", per rispondere alle attese del mondo di oggi. Abbiamo bisogno quindi, cari amici e amiche, anche della vostra preghiera, che invochi da Dio la grazia e la forza necessarie in questo momento importante.