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L’affetto e il calore di “Pace e bene”

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Dopo la partenza dei saveriani, non sono state apportate modifiche rivoluzionarie nelle attività della chiesa né in quelle del parco. Anzi, la volontà da parte dei padri Somaschi e di p. Gianni Biancotto è di potenziare e valorizzare il ruolo dell’una e dell’altro, promuovendo una maggiore interazione con il territorio e offrendo occasioni di formazione religiosa e culturale.

Ogni mercoledì…

Una delle realtà che testimonia la volontà di proseguire sulla strada intrapresa è il gruppo Pace e Bene.

Nata nel 2000 per volere dei saveriani, l’associazione “Pace e Bene” svolge per gli anziani della vallata un ruolo di aggregazione sociale, di formazione spirituale e di informazione culturale ammirevole. Ispirandosi ai valori fondamentali del cristianesimo, offre agli aderenti esperienze di vita comunitaria, di condivisione di interessi e di operatività. È quanto avviene ogni mercoledì per circa due ore nella sala azzurra del parco della Mondialità, scelta come sede.

Tre momenti definiti

I componenti di Pace e Bene vivono intensamente i loro incontri, che prevedono abitualmente tre momenti  di formazione:

  • uno dedicato all’ascolto di esperti nei vari campi culturali, religiosi, medico-sanitari, con i quali si discutono argomenti di interesse comune;
  • un secondo che ha come fulcro la celebrazione eucaristica
  • e, a conclusione di ogni incontro, quello della convivialità durante il quale si ascolta musica, si canta, ci si racconta e si consumano in allegria e serenità buoni dolci preparati dalle signore del gruppo. È questo un momento particolarmente sentito da tutti, perché ognuno si sente parte di un gruppo che si nutre di affetto e di calore umano.

Amicizia e semplicità

Pace e Bene non vive isolato, anzi s’interessa alla vita delle altre parrocchie e organizza uscite sul territorio per curare la relazione con i fedeli della vallata. Pace e Bene è attento anche alle necessità dei fratelli più sfortunati e, a conclusione dell’anno sociale, promuove una vendita di oggetti artigianali, il cui ricavato è devoluto alle missioni.

Il gruppo, cui partecipano circa cinquanta persone, ha un organigramma e ognuno ha una mansione, ma il ruolo è annullato dal lavoro comunitario che è svolto in amicizia, correttezza, semplicità e nello spirito di servizio religioso e sociale, come sottolineano le due referenti, le signore Maria Postorino Crupi e Angela Tramontana.

È una realtà positiva, soprattutto utile perché promuove in tutti gli aderenti il bene-essere fisico e spirituale, la testimonianza della parola di Dio, il miglioramento del rapporto con gli altri...

Auguri a Pace e Bene per quanto ancora realizzerà.



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