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Kinshasa: Novizi saveriani d’Africa, Lo stesso sole per ogni uomo

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Con il pulmino, in undici, percorriamo le strade principali di Kinshasa. Visitiamo la cattedrale, le tombe dei cardinali Malula e Fédéric Etsou, il monumento e la tomba di Laurent Kabila, padre dell'attuale presidente. Seguono i vari istituti religiosi, l'università, le ville nascoste dei ricchi sulle colline, i quartieri dei poveri... Infine, l'ampio fiume che separa Kinshasa da Brazaville, le due capitali degli stati vicini: repubblica democratica del Congo e Congo.

La comunità "interculturale"

La comunità saveriana di Kinshasa è al completo. Quattro padri: un marchigiano, un udinese, un toscano, un veneto. I novizi sono dieci, giovani tra i 23 e i 27 anni. Hanno un diploma e hanno frequentato tre anni di filosofia. Vengono da 5 nazioni diverse (Burundi, Camerun, Ciad, Congo, Sierra Leone) e parlano 7 lingue distinte, hanno lineamenti differenziati.

Martin Alikeke, viene dal Ciad: alto, sorridente, timido, scuro più degli altri, ha gli occhi a mandola, per la sabbia abbagliante del deserto. Jean Martin, camerunese, parla un francese corretto ed elegante. Benjamin, viene da Bukavu: è stato il primo tra i trenta studenti diplomati di filosofia. Barthelemy è nato a Ibinja, piccola isola del lago Kivu: per frequentare la scuola media e superiore, doveva fare 200 metri a nuoto due volte al giorno, dalla sua casa alla scuola sulla terra ferma e viceversa...

Ognuno di noi ha radici culturali e sociali, storiche e politiche, religiose e climatiche diverse... Come vivere insieme? Quale cammino di formazione interculturale è possibile per noi tutti, giovani e adulti? Come affrontare la sfida per vivere in comunione e rispetto, con libertà e reciprocità, senza rinnegare l'identità e la dignità di ciascuno?

Nella nostra comunità internazionale scopriamo che il "rapporto" tra la proposta evangelica e la cultura, tra la vocazione e le attitudini individuali, tra la propria esperienza e quelle degli altri, è una sfida. Vivere insieme o è un reale avvenimento di interscambio oppure una perdita di tempo, nell'esercizio di una pazienza passiva che, prima o poi, scoppierà. Un bel rapporto, invece, apre a nuovi orizzonti e a nuove scelte.

Il sole illumina ogni cosa e ogni persona. Entra in ogni casa aperta, la purifica e la risana, e alla fine, con la sua luce e il suo calore, valorizza, arricchisce e mette in armonia la vita e i tanti colori del mondo.

Post scriptum

Nel campo da calcio dei salesiani della capitale si gioca una partita a pallone: novizi saveriani contro la prima divisione ragazze del Congo, guidata dal loro allenatore. Il pubblico è numeroso e naturalmente tifa per le gentili giocatrici. Risultato: 2 a 1. Segnano i nostri prodi giovani Benjamin, congolese, e Jean Martin, camerunese. Rientrati a casa esultanti, i nostri novizi si sentono rafforzati nella loro scelta vocazionale!



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