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Iniziativa: Digiuno e preghiera a catena

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Padre Silvio Turazzi è stato missionario a Goma per vari anni e ci torna volentieri, anche se può muoversi solo su sedia a rotelle. Conosce tante persone e segue costantemente la situazione e gli eventi, spesso drammatici, impegnandosi a dare risalto ai piccoli segnali di pace che la gente continua a emettere, perché non rinuncia alla speranza.

In spirito di fede e di solidarietà, lancia due iniziative che possiamo accogliere.

Viviamo la solidarietà con il popolo congolese accompagnando l'impegno per la pace con il digiuno, portando nel nostro corpo un po' della loro fame e condividendo un po' del nostro cibo. Abbiamo lanciato questa iniziativa il 29 ottobre, in memoria del vescovo martire di Bukavu mons. Munzihirwa, ucciso nel 1996. Il cerchio degli aderenti si sta allargando ogni giorno. Il digiuno a catena ci permette di mantenere un cuore vigile e di continuare le normali attività della giornata.

Perché il digiuno?

Il digiuno ridona alla bocca quella disciplina che la fa passare dal consumo al ringraziamento, dalla voracità alla comunione. Chi prova a digiunare scopre quanto potente sia in lui l'istinto alla collera, al cattivo umore, all'egoismo; può ritirarsi spaventato di fronte ai lati oscuri del proprio essere, ma può anche accettare di farvi fronte e di porsi domande essenziali: "Quali sono i miei desideri? Cosa mi tocca in profondità? Cosa mi lascia insoddisfatto? E cosa, invece, mi dà pace?".

Davanti a situazioni di conflitto e di guerra che stanno vivendo le popolazioni del nord Kivu, con conseguenze sempre più gravi, mi sento particolarmente coinvolto. C'è una responsabilità collettiva su quanto avviene. Il cellulare, il computer funzionano anche con il coltan, un minerale che importiamo da quelle terre. La tecnologia avanzata di oggi, a nostro servizio, ha bisogno di cassiterite, di niobio, rame, oltre il petrolio, l'oro, i diamanti. Il controllo di quelle ricchezze è il vero motivo della guerra.

Cuore purificato e mani liberate

Ho bisogno di purificare il cuore, di togliere i pesi che mi impediscono o rallentano l'incontro con gli altri, che vorrei riconoscere e valorizzare prima delle cose. Debbo avere le mani libere per stringere la mano dell'altro. Mi sembra una condizione necessaria, un passo essenziale per avvicinarmi alla verità che mi permette di riconoscere l'altro nella sua dignità fondamentale di uomo - donna e la comune appartenenza alla famiglia umana. La soppressione dell'altro, dei tanti che avviene in questi giorni con uccisioni e massacri, spostamenti forzati è negazione della "verità" sull'uomo. Ciascuna di quelle persone ha un nome, una sola esistenza qui sulla terra.

La guerra porta ferite inguaribili e provoca odio. Questo è un atteggiamento che con l'aiuto di Dio e la saggezza dei giusti, vorremmo insieme superare per deporre le armi e disarmare i cuori. È saggezza che prepara la pace. Questo non calpesta le esigenze della giustizia: non possiamo certo mettere sullo stesso piano assassini e vittime. Ma quando guardiamo le persone, nessuno ci può essere indifferente, nessuna può essere guardata con odio.

Vorrei restare a fianco della popolazione congolese con i missionari e le missionarie, che preferisco chiamare "migranti del vangelo", in comunione di vita. Il digiuno mi aiuta a restare vigile e disponibile. Mi aiuta a riscoprire con serenità la croce come apertura di sé agli altri, come forza pulita di amore, come passo che prepara l'incontro. (da: L'Osservatore Romano, 20.11.2008)

La catena di digiuno e la cartolina

Lanciamo fra le persone che amano la pace e l'Africa due iniziative:

  • una catena di digiuno e di preghiera per la pace in Congo e nella regione dei Grandi Laghi, portando nel nostro corpo un po' della loro fame e condividendo un po' del nostro cibo;
  • una cartolina da spedire al ministro degli Esteri, chiedendo un maggiore impegno per la pace nel Kivu.

Quanti desiderano aderire all'iniziativa, comunichino il giorno di digiuno (totale o parziale) all'indirizzo sotto indicato, per scambi e informazioni:

Pace per il Congo, Strada Cavestro 16 - Loc. Vicomero - 43056 San Polo - Torrile (PR), Tel. 0521 314263 (dalle 9 alle 12); Fax 0521 314269; E-mail: muungano@libero.it - Aggiornamenti nel sito: http://www.saveriani.bs.it/



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