Skip to main content

Indonesia: Cristiani e Islam, Missionari capaci di umanità

Condividi su

C'è il rischio che un missionario faccia praticamente il parroco e perda la caratteristica principale: quella di essere lì soprattutto per coloro che non credono ancora. Anche i vescovi di missione hanno questa tendenza. Non avendo preti a sufficienza, chiedono missionari perché facciano i parroci.

Ma ci sono anche altri aspetti importanti da tenere presenti nella nuova missione: il progresso teologico, una nuova comprensione sul significato delle religioni, la salvezza proposta da Dio a tutti i popoli in Cristo Signore, la salvezza non solo nell’al di là ma già visibile nei segni della vita terrena…

C’è bisogno di rinnovare la missione?

La missione ha sempre bisogno di rinnovarsi. E poi anche le condizioni sociali ed umane cambiano; anche l’Indonesia è cambiata molto. Noi oggi, ad esempio, abbiamo il problema del contatto con i musulmani. Alcune frange sono indubbiamente fanatiche ed estremiste, ma sono convinto che noi possiamo aiutare l’islam. L’islam sta affrontando quello che la fede cristiana ha affrontato cinque secoli fa, con l’inizio del movimento scientifico moderno: Galileo e Copernico, il rinascimento e la coscienza della funzione dell’uomo e, in generale, il processo di secolarizzazione. Oggi gli estremisti islamici si sentono minacciati dalla modernità occidentale. Dobbiamo aiutare l’islam a compiere il passo del confronto e del dialogo.

Ma c’è una differenza importante...

Noi cristiani abbiamo una grande fortuna: annunciando che Dio si è fatto uomo, non siamo costretti a dover scegliere o Dio o l’uomo; noi dobbiamo sceglierli tutti e due. Scegliendo Dio, non posso non scegliere l’uomo; scegliendo l’uomo, non posso non scegliere Dio. Per i musulmani, invece, sembra esserci il dilemma: o Dio o l’uomo; o sei fedele a Dio o sei fedele all’uomo, fino ad arrivare a far fuori l’altro in nome di Dio!

Cosa c’è da rinnovare nella vita del missionario?

Secondo me è importante l’umanità: crescere in umanità. Il concilio parla chiaro: “Cristo l’uomo ideale” (GS 22,48).

Non dirmi che i missionari mancano di umanità!

Diciamo la verità, qualche volta sì. Sull’umanità a volte prevalgono la struttura, l’idea, il ruolo. Qualche esempio banale: capita ancora che un prete vada a trovare un malato o faccia un funerale senza partecipare al dolore, peggio di un funzionario medico… Qui manchiamo di umanità. Se non utilizzo tutto ciò che ho - l’affettività, la capacità di sorridere e di interessarmi - non riuscirò mai a dare l’immagine dell’Uomo per eccellenza, Gesù Cristo.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 16533.72 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Luglio/agosto 2009

Padre Neno, il ''Topolino'' saveriano

Una paginata di fumetti su "Missionari Saveriani" è una cosa strana. Non era mai successo da tanti anni, eccetto nel periodo in cui il nostro mensi...
Edizione di Marzo 2000

Il papa: "La Chiesa deve chiedere perdono"

Tema del "Paginone" di questo numero: Per un Giubileo controcorrente In vista del Giubileo Giovanni Paolo II ha rilanciato l'idea di una richiesta...
Edizione di Gennaio 2010

Novant’anni, grazie a Dio: Meraviglioso ricamo della Provvidenza

Da alcuni giorni padre Francesco Cavallo ha raggiunto i novant'anni. Ci è sembrato bello sentire le sue emozioni. Eccole in esclusiva. Sono nato i...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito