Il vescovo umile e sorridente, Ricordo di mons. A. Battisti
In queste poche righe non ho la pretesa di presentare in modo esauriente e completo la personalità di mons. Alfredo Battisti, già arcivescovo di Udine, salito al cielo il 1° gennaio 2012. Desidero solamente ricordarlo con sentimento di riconoscenza per il suo sostegno cordiale al nostro istituto missionario e in particolare alla comunità saveriana di Udine.
Una collaborazione costante
In occasione di una visita alla nostra comunità nel lontano 1974, incaricò il nostro istituto di fondare il centro missionario diocesano, come espressione di tutte le realtà missionarie presenti. La ragione dell'incarico la esprimeva così: "Siete l'unica comunità esclusivamente missionaria presente in diocesi".
Da quel momento, pur nell'evolversi della realtà e delle situazioni, la collaborazione non è mai venuta meno e si è espressa nell'animazione missionaria di gruppi e parrocchie, nell'appoggio concreto ai missionari e alle necessità delle missioni, nei viaggi in terra di missione per manifestare vicinanza e sostegno. In alcuni di questi viaggi missionari ha partecipato lui stesso. Tutta questa attività era cordialmente aperta ai missionari friulani non solo diocesani, ma anche religiosi, religiose e laici volontari.
Benemerito della congregazione!
Con cadenza periodica visitava la nostra comunità, rimanendo con noi per un intero pomeriggio, scandito dall'incontro con i nostri ragazzi "apostolini" e con la comunità dei saveriani, dalla celebrazione dell'Eucaristia e dalla cena; tutto in un clima di semplicità e familiarità, che facilitava il dialogo e l'apertura.
Tutto questo ha avuto un riconoscimento anche ufficiale, quando mons. Alfredo - il 7 dicembre 1999 - è stato riconosciuto e dichiarato dal nostro superiore generale "Benemerito dell'istituto missionario saveriano" e quindi "partecipe dei suoi beni spirituali".
L'8 novembre 2011 ci ha onorato con la sua presenza in occasione della celebrazione per la canonizzazione del nostro fondatore; lo consideriamo un po' il suo ultimo saluto e messaggio.
Il vescovo della risurrezione
Aggiungo un pensiero che mi sembra il centro della spiritualità e dell'azione pastorale di mons. Battisti. Il tema della risurrezione era uno dei suoi argomenti preferiti per la predicazione di esercizi e ritiri spirituali. Gia la sua prima lettera pastorale del 1976 porta il titolo programmatico: "Compio ciò che manca alla risurrezione di Cristo".
"Ho letto e meditato sulla verità storica della risurrezione di Cristo, profezia e pegno della mia risurrezione. Questo instancabile bisogno del cuore lo ritengo un dono singolare dello Spirito di Cristo risorto... Vorrei che la speranza pasquale restasse il messaggio fondamentale, offerto in ricordo, per incoraggiare la rinascita morale, culturale e spirituale dell'amato Friuli. Quanto desidero che il Signore crocifisso e risorto affascini il cuore di tutti, sacerdoti, persone consacrate e fedeli laici friulani, al di là di quanto le mie parole hanno saputo dire e dare!".
L'ultimo suo libro (ed. Paoline, 2009) ha il titolo, "Sulle tracce del Risorto. Alla ricerca di segni di speranza". Scrive: "La risurrezione di Cristo è l'annuncio che ha cambiato tutto nella storia dell'uomo e del mondo. È un fatto unico. Noi incontriamo il Risorto ogni volta che lo cerchiamo con fede sulle tracce della sua presenza nei sacramenti...". Un messaggio di risurrezione e di vita che si rifletteva nel suo volto sereno e sempre sorridente, nella sua parola amabile, accogliente e riconoscente, nel suo comportamento discreto e umile.