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Il buon samaritano del Friuli, Don Lionello Remor

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Il 12 gennaio è morto don Lionello Remor, in seguito a una caduta nel Piccolo Cottolengo di S. Maria La Longa. Commenti e giornali lo hanno definito "il prete degli ultimi e degli indifesi".

Originario di Nimis, dove era nato il 28 gennaio 1925, era stato ordinato sacerdote nel 1948 a Udine. Era stato cooperatore della parrocchia di San Giorgio e poi di Madonna di Buja e Magredis, dove era rimasto anche come parroco fino al 1982. Dal 1980 al 1990 era stato cappellano all'ospedale civile di Udine e dal 1991 aveva svolto il suo ministero a Leonacco (Trigesimo) e alla casa di cura ‘Città di Udine'.

Sensibile e rispettoso

L'arcivescovo di Udine, mons. Mazzocato, l'ha ricordato così: "La vera sorgente che ha nutrito il suo sacerdozio e la sua carità è stata una profonda spiritualità, che ha forgiato anche la sua personalità e il suo carattere delicato e sensibile, schivo e rispettoso delle persone... Al Piccolo Cottolengo egli ha compiuto il suo ultimo atto sacerdotale. Riconosceva Gesù nei suoi fratelli più deboli e indifesi, fossero i malati dell'ospedale, i disabili o i bambini vittime della guerra balcanica e degli orfanotrofi della Romania o gli immigrati che arrivavano bisognosi di tutto".

Il suo cuore era aperto all'aiuto generoso a quanti erano nel bisogno; tutti ricevevano da lui sostegno e consolazione, sicuri che avrebbe fatto il possibile per aiutarli. Il suo sguardo buono e sorridente e la sua parola accogliente accompagnavano sempre la sua generosità. Così il dono non era sentito come un'umiliazione. Al ringraziamento rispondeva con un "grazie!", per avergli permesso di aiutare e fare del bene.

Un amico a cui dire "grazie"

Anche noi missionari abbiamo verso di lui un motivo speciale di riconoscenza, perché siamo sempre stati accolti da lui a cuore aperto e con generosità, che si traduceva anche in un aiuto concreto fatto di offerte e raccolta di alimenti. Quando era parroco di Magredis, don Lionello non mancava mai di invitarci alla giornata missionaria, che vedeva i saveriani con i loro studenti portare un'ondata di gioia e di missionarietà. Anche a Leonacco ha continuato ad aiutarci, orientando la domenica del Ringraziamento, come una benedizione di Dio in favore dei missionari.

Ovviamente era ospite fisso dei nostri momenti di festa, a cui partecipava sempre molto volentieri. Nonostante la sua riservatezza, portava sempre una nota di gioia con il suo sguardo sorridente, con la sua parola buona e accogliente.

Anche noi missionari ringraziamo il Signore per avercelo donato, con la certezza che don Lionello è stato accolto nel suo Regno, preparato per coloro che lo hanno visto e aiutato nei "fratelli più piccoli".



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