Il segreto di appartenere a Dio
Mercoledì 3 dicembre il patriarca ha presieduto la celebrazione Eucaristica a Zelarino, nella cappella dei saveriani, in occasione della festa di san Francesco Saverio, patrono delle missioni. Hanno concelebrato i missionari della comunità e una trentina di sacerdoti; presenti anche alcuni diaconi e amici laici di Zelarino.
Mons. Moraglia ha salutato tutti con affabilità e nell’omelia ha voluto parlare non solo ai missionari, ma alla chiesa di Venezia: religiosi, sacerdoti e laici.
Un ardente missionario
Tra i temi toccati, anzitutto l’anno della vita consacrata come dono per tutta la chiesa, e poi quello di una chiesa aperta verso le missioni e che sa anche demolire le barriere interne, per valorizzare meglio i carismi specifici a ogni realtà ecclesiale, in particolare nelle parrocchie con la presenza di religiose o religiosi.
Di san Francesco Saverio il patriarca ha messo in risalto l’efficacia della grazia di Dio, attraverso la parola di Ignazio, nel trasformare il forte carattere del giovane Saverio in un ardente missionario. “La forza di Francesco era di appartenere a Dio, essere in Dio. Mantenere con Dio un rapporto immediato è anche il segreto del successo delle iniziative e della stessa santità”.
Dire “sì” ogni giorno!
Nella santità poi, le vocazioni si unificano: Teresina di Gesù Bambino fu missionaria nel suo convento di Lisieux in Francia, come il Saverio fu contemplativo nella sua predicazione e nei suoi viaggi in India, in Giappone, fino alle porte della Cina, dove morì con il desiderio spinto verso laconquista a Cristo di quell’immenso impero.
San Francesco Saverio, occupato durante il giorno, pregava di notte suscitando l’ammirazione di qualche indigeno indiscreto che andava a sbirciarlo nella sua capanna. Il patriarca ha infine ricordato che la santità è un generoso “sì” detto al Signore ogni giorno.
Preghiamo il Saverio
San Francesco Saverio interceda dal Signore pace alle nazioni in guerra, concordia alle chiese perseguitate, un maggior numero di vocazioni missionarie e un ardente zelo missionario a tutto il popolo cristiano.
Dopo la Messa il patriarca ha partecipato, assieme ai sacerdoti, al pranzo offerto dai missionari saveriani per la festa del loro santo patrono.