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Il ricordo di mia sorella Savina

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Padre Piero Lazzarini ci traccia un profilo della sorella Savina, evidenziando il suo spirito missionario e le molteplici iniziative in sostegno della missione in Sierra Leone.

Sono tornato in fretta dalla Sierra Leone per il funerale di mia sorella Savina. Sono arrivato a casa due ore dopo che lei era morta in ospedale.

L’abbiamo sepolta al nostro paese, Torre Boldone (BG), il 31 dicembre, il giorno del suo compleanno (86 anni meno due giorni). Il giorno natale della sua vita naturale, è ora anche quello della sua vita eterna!

Un cammino di costante impegno

Sentivo che stava per arrivare il giorno del suo trapasso e cresceva in me un po’ di tensione: perderla mi faceva paura. E l’ho perduta. Ma mi rendo conto che questo linguaggio è umano, miope, sbagliato. Il timore si è - se posso dire - trasfigurato in serenità, quasi gioia, per amore di lei che, negli ultimi mesi, aveva vissuto un calvario difficile e tormentato.

Come farò senza di lei?”, mi chiedevo. Non solo per il venir meno di un importante affetto familiare, non solo per la gioia di stare insieme, nel suo “nido” lindo tutte le volte che tornavo dalla missione. Non solo per l’affetto, la gioia, ma anche per il notevole aiuto che spontaneamente e gioiosamente mi ha sempre dato in questi 34 anni di lavoro in Sierra Leone.

È stata una brava e pronta cooperatrice missionaria!

Adesso mi rendo conto di quanto lei sia stata preziosa da questo punto di vista: informazioni e contatti con la parrocchia e la diocesi; raccolta e invio di tante intenzioni di Messe, contatto con parenti, amici e conoscenti; aiuti vari per il nostro lavoro laggiù. Davvero non avrei potuto chiedere di più.

Le carezze di Dio non mancheranno

Ho capito che “dovevo lasciarla andare”, non era giusto trattenerla oltre.

Sono convinto, poi, che il Signore chiama al momento giusto, soprattutto per porre fine a un lungo e penoso soffrire. E penso anche che Lui non mi farà mancare le sue “carezze”, pure ora che “la Savina” non è più qui.

Pur nella fragilità, specie negli ultimi anni, è stata fedele e tenace, un grande esempio anche per me, ora che si sta avvicinando il tempo della fragilità, con la tentazione di rallentare, lasciar andare, prendere le cose con calma.

Dopo una vita vissuta all’insegna della laboriosità e del risparmio, non ha mancato di nominare nipoti e pronipoti con affetto e generosità nel suo testamento, con una raccomandazione “materna”, da vera donna di fede: “Siete cristiani, c’è una vita ultraterrena, avete un’anima da salvare… Siate fedeli, voi e le vostre famiglie, alla Messa della domenica e alla frequente Eucarestia”.

Brava, Savina, e grazie! Sono fiero di te.



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