Storia della casa saveriana di Zelarino
Ricordo bene quando sono arrivati a Zelarino i saveriani nel 1947. Sono stati accolti con grande gioia dalla nostra comunità. Infatti, poco dopo, sono iniziate le feste in Villa Visinoni, in agosto di quell’anno. Avevo 17 anni e con tanti altri giovani gestivamo un bar, la cucina, l’estrazione a premi e una mostra missionaria di libri e altri oggetti provenienti dalle missioni. Per una di queste feste, è arrivato anche il complesso “Casadei” dalla Romagna, tuttora famoso in tutto il mondo.
Tutto ciò è avvenuto fino a 20 anni fa, quando si faceva tanto e con gioia per aiutare le missioni. Ricordo con affetto p. Antonio, p. Esclemin, p. Sella, p. Pisani e p. Colombara. Mio padre aveva un’officina di fabbro e i saveriani venivano spesso per dei lavori. Una volta l’anno si organizzava anche una raccolta di ferro per le case, il cui ricavato era destinato all’Istituto.
Antonio Trevisan
Ricordo con gioia l’arrivo dei missionari a Zelarino. Ne ho un bel ricordo, soprattutto quando al mattino ci svegliavano con i canti degli “apostolini” ed era una gioia ascoltarli.
Devo dire che a noi giovani di quell’epoca venne trasmesso un grande spirito di missionarietà; infatti molti ragazzi hanno avuto la vocazione.
Quando il seminario è stato chiuso, sono iniziati i gruppi di attività missionarie con gli adulti, i gruppi di preghiera, gli incontri di catechismo con i saveriani, fino ai giorni nostri.
Giuliana Trevisan