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Il dono della vita quotidiana

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Stiamo per vivere l'evento che ci ridona la speranza: il Natale di Cristo. La vita riassume il senso che il Creatore le aveva dato fin dall'inizio. Nonostante questo evento, ci troviamo ancora di fronte a persone che sono stanche di vivere. Eppure, Lui è venuto perché tutti abbiano vita in abbondanza.

C'è bisogno di darci una scossa e rimuoverci da quelle situazioni che creano problemi e malessere. Ve le descrivo con le parole del poeta cileno Pablo Neruda. Le ho lette su "Incontro", bollettino della parrocchia di Carpendo (Mestre), e mi sono parse appropriate.

"Muore lentamente chi diventa schiavo dell'abitudine, chi non cambia la marcia, chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi preferisce il nero sul bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni. Muore lentamente chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare. Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante. Muore lentamente chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivi richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità".

Ringraziamo Dio per il dono della vita quotidiana. E gli auguri che ci scambieremo siano uno stimolo a investire di più e meglio tutte le possibilità e capacità che abbiamo ricevuto in dono. A tutti, grazie per la vicinanza e la collaborazione.

Buon Natale e Felice 2010!

p. Romeo Brotto e i saveriani di Zelarino.



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