Il dialogo in tre tappe
Padre Aldo Giannasi, missionario esperto di islam, ha spiegato che tra cristiani e musulmani occorre creare rapporti di fiducia e di stima reciproca, altrimenti l'annuncio non è possibile e resta infecondo. "Lo Spirito - ha detto - soffia in un clima di fiducia". Il percorso di evangelizzazione può essere sintetizzato in tre momenti o tappe.
Prima tappa: l'incontro
Come prima tappa del percorso, è necessario fissare lo sguardo su Gesù nella sua vita pubblica: "Gesù non aspetta, ma va incontro alla gente; noi siamo discepoli di Gesù e dobbiamo fare altrettanto". Le parabole evangeliche del giudizio universale, del buon samaritano, del figliol prodigo, della pecorella smarrita... contengono insegnamenti comuni ai cristiani e ai musulmani. Anche la Vergine-Madre Maria rappresenta un punto di incontro tra le due fedi.
Nella ricerca di dialogo con i fratelli musulmani, l'incontro si realizza se c'è il confronto, utilizzando formule chiare e sincere, del tipo: "per noi cristiani è così...". Senza chiarezza di fede non è possibile una vera testimonianza né un vero incontro che porti al dialogo.
Seconda tappa: la testimonianza
L'incontro non può essere solo individuale. È necessario che anche la comunità cristiana sia capace di incontrare e accogliere. Tuttavia, certi spettacoli immorali sono una contro - testimonianza. I musulmani che vedono tali immoralità, come possono pensare bene dei cristiani? Come possiamo annunciare la luce se produciamo tenebre?
Prendiamo ad esempio la preghiera: i musulmani hanno un loro modo di pregare, e pregano più volte al giorno. E noi cristiani, quanto preghiamo, come preghiamo? Serve una comunità cristiana che viva con coerenza il vangelo e accolga l'amicizia dei fratelli musulmani offrendo la propria amicizia. Solo in questo clima è possibile costruire una società migliore.
Terza tappa: l'annuncio
Oltre alla conoscenza reciproca, è importante l'evangelizzazione. Le attività delle Caritas parrocchiali sono solo il primo passo per iniziare la relazione con i fratelli musulmani. Occorre poi continuare a coltivare il rapporto, senza pensare di aver già concluso la propria missione con atti di carità fraterna. In realtà, l'annuncio evangelico non è ancora stato fatto. È importante sapere che l'apertura dei musulmani alla fede cristiana richiede tempi lunghi.
È fondamentale che i sacerdoti si sentano coinvolti personalmente nella formazione missionaria delle proprie comunità cristiane, perché solo così sono di stimolo per gli altri. Altrettanto importanti sono i frequenti incontri di tipo culturale (non religioso) per musulmani e cristiani.