Il decano dei saveriani di Desio
In numerose realtà esiste la figura del “decano”. È l’esponente più anziano e autorevole di un gruppo. Anche nella nostra comunità abbiamo un “decano”. È p. Enrico Di Nicolò, che ha appena compiuto 75 anni.
La scuola, il filo conduttore
Padre Enrico è ormai un’istituzione nella comunità di Desio. Vi ha messo piede da studente liceale tra il 1956 e il 1959. Lo ricordo ancora quando nella “Villa Tittoni” faceva di tutto per proteggersi dal freddo invernale, soprattutto al mattino quando alle cinque e mezza dovevamo fare alcuni esercizi di ginnastica sulla gradinata che dava sul parco.
Dopo l’ordinazione avvenuta a Parma, è stato inviato ancora nella casa di Desio e poi in quella di Alzano Lombardo (BG) in qualità di insegnante di lettere. Oltre all’impegno scolastico, si dedicava senza risparmi al ministero, che in quei tempi era piuttosto impegnativo.
Da Alzano tornò a Desio, nella nuova casa in via Don Milani 2, dove si trovavano le cosiddette “vocazioni adulte”: giovanotti che avevano intenzione di diventare missionari, alle prese con gli studi superiori. Anche qui p. Enrico si dedicò con entusiasmo, competenza e impegno all’insegnamento di alcune materie, dando il meglio di sé e preparandosi con serietà. Nel 1997 diventa collaboratore nella parrocchia della Beata Vergine Assunta a Nova Milanese, dove è presente anche oggi.
Vera memoria storica
Padre Enrico è uno di compagnia e ama scherzare. Ha visto passare tanti saveriani e vari superiori, ma lui è rimasto fermo come una roccia. Per noi è diventato “memoria vivente” della casa di Desio. Per conoscere qualche fatto del passato, per sapere chi ha vissuto in questa casa e quali sono stati i momenti più significativi, i personaggi che hanno lasciato un’impronta… ci affidiamo a p. Enrico.
Non è stato ancora in missione, ma lo spirito missionario lo ha sempre coltivato nel cuore, accogliendo con un sorriso i missionari che tornano dalle missioni, condividendo le loro esperienze, ansie e problemi. Non ha mai smesso di tenersi aggiornato in tutto. Infatti, è un assiduo lettore di giornali, riviste e libri.
Volentieri lo osservo quando al mattino presto va a celebrare l’Eucarestia dalle suore Ancelle della Carità o quando va in parrocchia a Nova. Esce di casa tenendo in mano una piccola borsa e sottobraccio la giacca, con il sole o la pioggia.
Gli ho chiesto se a Desio si senta realizzato come missionario. Mi ha risposto così: “Sentimentalmente no, cristianamente sì”.