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Il Conforti in America Latina: Un santuario missionario confortiano

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In Amazzonia, nella palude di Belém

Il tre dicembre 2003, festa di san Francesco Saverio, l'arcivescovo mons. Vincenzo Zico, insieme al parroco padre Vasco Milani e tanti saveriani, ha benedetto il nuovo santuario missionario confortiano, chiesa principale della parrocchia, alla periferia di Belém. Era presente, come ospite benemerito, anche padre Nicola Masi, che per più di 18 anni è vissuto in mezzo alla zona paludosa della parrocchia, in una casetta di legno, in tutto simile a quella della gente.

Una parrocchia autenticamente missionaria

La semente del vangelo è cresciuta, dandoci la possibilità di avere un segno visibile che manifesti lo spirito del beato Guido Conforti, fondatore dei saveriani, e l'ardore missionario di san Francesco Saverio, patrono della parrocchia.

Niente di più bello che cercare di imitare il santuario confortiano di Parma, da dove partono i missionari per evangelizzare il mondo intero. In mille modi la parrocchia sarà stimolata a essere una chiesa autenticamente missionaria, evangelizzata ed evangelizzatrice. Tutte le attività pastorali troveranno la loro autenticità nell'apertura ai cinque continenti del mondo.

Il santuario, infatti, è anche un centro per celebrazioni e incontri missionari. Facendo della parrocchia una chiesa missionaria, i saveriani hanno anche l'occasione di manifestare, con la loro testimonianza, il carisma confortiano. 

Un santuario dove entra il mondo intero

All'entrata della nuova chiesa, ci accoglie la scultura del globo, un pezzo unico di cedro rosso, con la scritta del fondatore: "il mondo come famiglia", sogno dei saveriani inviati dal beato Conforti in tutto il mondo e frutto del sangue di tanti martiri, nostri fratelli e sorelle.

Sul frontale, cinque grandi vetrate rappresentano i cinque continenti, dove la parola di Dio è diffusa con abbondanza dalla chiesa missionaria. All'interno, trentatre finestre portano la luce e i colori dei cinque continenti dentro il santuario, per illuminare la gente radunata per l'Eucaristia.

In alto, sono collocati cinque quadri che rappresentano i nostri missionari modello: san Paolo, san Francesco, santa Teresina, beato Conforti e nostra Signora di Guadalupe, la Madre degli indio americani. La via sacra della croce rappresenta la realtà di Cristo trasferita nella realtà della " baixada ", le terre paludose della parrocchia, dove il popolo oggi continua a vivere la stessa via sacra di Cristo.

Per riunire il mondo nella grande famiglia di Dio

Nel presbiterio ci sono tre grandi pannelli. Nel primo appare san Francesco Saverio, che annuncia il Cristo crocifisso e il battesimo, sacramento di entrata nella chiesa di Dio. Nel secondo pannello è raffigurata la Madonna del Popolo, mediatrice di tutte le grazie, amata dal Conforti e da tutti i saveriani. Nel terzo pannello è raffigurata l'Eucaristia, il pane condiviso, che è custodito nel cuore del mondo. Il tabernacolo, infatti, è un globo girevole, sempre aperto per donare il pane della vita a tutti i popoli.

L'altare, tutto in legno, racconta la storia delle nostre comunità cristiane, che con il loro lavoro preparano la materia prima per l'Eucaristia, pane della vita per tutti. Sullo sfondo splende un grande quadro di Cristo risorto che trascina con sé la gente povera della baixada . La pittura è di un artista italiano, amico dei saveriani. L'ambone è simile a quello di Parma, scolpito su un unico pezzo di legno pregiato jatobá , con il volto di cinque bambini dei cinque continenti, e lo Spirito Santo che inonda il mondo con la sua parola di vita. Il fonte battesimale è in pau brasil , colore rosso come " brasas " (carbone incandescente), il legno pregiato che ha dato il nome al Brasile.

In fondo al presbiterio, è posta una scultura del beato Conforti che continua l'opera di san Francesco Saverio, inviando i suoi missionari - religiosi, religiose e laici - per “fare del mondo una sola famiglia”.



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