Il carisma della missione: Natale di fraternità
Si avveri presto la profezia evangelica del “si faccia un solo ovile e un solo pastore”, nel sorriso e nella dolcezza di una pace universale. (Beato Guido Conforti)
Ricordate “Il pianista”, il film di Roman Polanski? Racconta la storia di un pianista ebreo perseguitato dai nazisti, ma salvato da un capitano tedesco che non lo denuncia e lo salva dalla morte per fame con un pezzo di pane.
Il pezzo di pane era proprio così , quadrato e scuro. Oggi lo scelgono per dieta; allora lo mangiavamo per fame. Papà era militare nell'infame seconda guerra; mia madre, mia sorella ed io eravamo soli e senza aiuto. Alcuni vicini, quando potevano ci davano qualcosa. Che buoni i resti della polenta rimasti nel paiolo altrui! Finché apparvero due tedeschi, incontrati in chiesa, con un cappellano militare.
Quei due “nemici”, quasi tutti i pomeriggi, ci davano un tozzo di pane e a volte un po' di sale. Un tozzo di pane! Sì, proprio uguale a quello del film di Polanski. Dicevano anche qualcosa in una lingua che nessuno di noi tre capiva. Ma capivamo sì, che “Dio non fa differenza fra persone. Al contrario, accetta chi lo teme e pratica la giustizia, qualunque sia la nazione alla quale appartiene” (Atti 10,34).
Forse affondano qui le radici del mio desiderio di lavorare perché il mondo diventi più umano; perché riusciamo ad amarci come fratelli e sorelle, senza guardare alla divisa o alla pelle. Forse proprio quel pane e quel sale mi hanno aperto il cuore alla spiritualità missionaria del beato Guido, quando dice: “Noi ci auguriamo che mai più si debba correre alle armi e al sangue; che da un capo all'altro del mondo non risuoni che una voce di pace, di fraternità e di amore; che diventino sempre più intimi e saldi i legami che avvincono popolo a popolo, sempre più intenso e sicuro lo scambio di amichevoli relazioni e che infine si avveri la profezia evangelica del si faccia un solo ovile e un solo pastore , nel sorriso e nella dolcezza di una pace universale”.
A Natale cantiamo: Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini!Proprio così: la gloria di Dio in cielo, qui sulla terra si traduce in pace fra gli uomini! Afferma il nostro Beato: “In quella notte, gli sventurati hanno acquistato un fratello, gli schiavi un liberatore, i fanciulli un amico, i dotti un maestro, i re un modello, la morte stessa un vincitore. Si rallegrino dunque gli uomini nel Signore, come la terra si rallegra ogni mattina quando sorge il sole a liberarla dalle tenebre. Il Natale è la grande aurora della nostra liberazione; Gesù Cristo nascente è il sole di giustizia che sorge nel mondo per allontanarne le ombre della morte”.
È bello andare per il mondo a gridare questo lieto annuncio: Gesù, il Figlio di Dio è nato per portare la pace fra noi, fratelli e sorelle.
Abbiamo lingue e culture diverse, ma siamo tutti pronti a dare un tozzo di pane a chi ha fame.