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I sette colori della misericordia

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Passeggiando lungo la spiaggia di Reggio Calabria, sulle rive dello stretto, incontro un pittore che guardava il tramonto del sole. Gli chiedo se è vero che li fa di tutti i colori. Mi risponde “sì”, allora gli dico che ho trovato la persona giusta.

“Mi servono - continuo - sette quadri, uno al giorno, verso quest’ora. Io ti darò un colore e su quello dipingerai quello che ti chiedo”.

Mi guarda divertito e mi chiede di incominciare a dargli il colore. E così, per sette sere, ritorno alla spiaggia e lui li dipinge. Alla fine, li portiamo a una mostra che si affacciava sul più bel chilometro d’Italia.

La prima sera il colore era il BIANCO e doveva dipingere “consigliare i dubbiosi”. La seconda sera era il turno del ROSSO, “Insegnare agli ignoranti”. Chi passava vicino a lui, si faceva delle domande, ma non lo disturbava, vedendolo molto concentrato. La terza sera arrivo un po’ in ritardo. Me lo fa notare discretamente, me ne ero dimenticato, ma era il turno del VERDE, “Ammonire i peccatori”.

Stava veramente uscendo qualcosa di bello e così la quarta sera gli do il GIALLO, “consolare gli afflitti”. Qualche bambino si era avvicinato con la mamma e chiedeva chi era quel tale. Ma le mamme gli dicevano di fare silenzio e di guardare.

Alla quinta sera, gli porto qualcosa da bere, ma si vedeva che aspettava il quinto colore. Era l’AZZURRO e per lui era facile. Aveva come sfondo il cielo dello stretto per dipingere “Perdonare le offese”.

Mancavano ancora due giorni per finire i suoi capolavori. Il sesto giorno gli do il NERO, “sopportare pazientemente le persone moleste”. Mi chiede se ne avevo fatta esperienza. Faccio un sorrisetto e lui capisce subito.

L’ultima sera, la voce si era sparsa lungo tutta la spiaggia, c’erano tante persone per accompagnarlo in quell’ultima fatica. In effetti, per lui era un piacere. Gli porto il ROSA, “pregare Dio per i vivi e per i morti”. Una volta concluso, mi consegna la tavolozza.

E alla mia domanda perché avesse messo la firma C.O.F., mi risponde che voleva dire “Cuore ovunque funzionante”.



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