Giocare è libertà
“Ogni bambino ha diritto al gioco". A dubitare di questo non sono certo le persone direttamente interessate, i ragazzi; ma piuttosto gli adulti, che hanno sentito il bisogno di scriverlo nella carta dei diritti del bambino. Tanti anni fa, un maestro di nome Gesù, ha dovuto rimproverare nientemeno che i suoi discepoli, tutti adulti che sapevano come usare del tempo, i quali cercavano di allontanare i bambini da lui con la scusa che disturbavano e facevano delle domande inutili.
Gesù invece si trovava così bene con loro e con la loro innocenza. Nonostante che ci sia la dichiarazione dell'ONU e l'organizzazione UNICEF per farla rispettare, ogni giorno veniamo informati sullo sfruttamento del lavoro minorile e possiamo vedere foto di "bambini soldato": ragazzi di non più di dodici anni, che "giocano" con vere armi automatiche, pronti a sparare incuranti della vita degli altri e della propria.
L'attività del missionario include non solo la prevenzione della violenza, ma anche il recupero di coloro che sono diventati preda di persone schiave dell'interesse e dell'egoismo e incuranti di ogni valore umano. I ragazzi della parrocchia di santa Barbara, Mestre Venezia, hanno pensato di dare una mano a questi missionari ed una domenica invitarono p. Franco a celebrare la santa Messa.
All'offertorio gli consegnarono articoli sportivi e giocattoli da inviare alle missioni, perché bambini e bambine potessero divertirsi e preparare un futuro di pace. L'amore e la preghiera che accompagnano questi doni serviranno certamente come medicina per rimarginare le ferite e i traumi della guerra e dell'odio. Si prepara così un futuro dove "Giocare è Libertà".