Gabriella, con il cuore aperto al mondo
Si chiamava Gabriella Ferraresso ed era originaria di San Pietro di Stra’. Leggendo il libretto, scritto in suo ricordo, ci è sembrata bello far conoscere la sua testimonianza che può essere utile a chi vuole avere il cuore aperto al mondo.
Una vita normale, vissuta nel suo paese, insieme alle sue amiche, che la ricordano con nostalgia. Frequentava la parrocchia per l’Eucarestia, il catechismo e il fioretto del mese di maggio. Era una ragazzina normale. Dopo le medie, comincia a lavorare in un laboratorio di sartoria. In parrocchia diventa catechista e fa parte del coro. In estate partecipa ai campi scuola della parrocchia, per dare una mano. Piano piano comincia a interessarsi alle missioni. Comincia dalla vendita sulle bancarelle natalizie di oggettini lavorati a mano. Nel 1988 parte per il Brasile, dove è missionario don Orazio. Visita la favela e incontra le suore che l’aiutano a capire il nuovo ambiente che rimarrà sempre nel suo cuore.
Vi ritornerà nel 1992. Ma quello che ha visto la spingerà a parlarne a tutti e a fare qualcosa per aiutare chi ha incontrato. Nel 1996 anche l’Africa entra nel suo cuore e precisamente il Kenya. Intanto, diventa anche consigliere comunale. Nel 2005 si ammala, ma continua il suo impegno in parrocchia e per le missioni, senza pensare solo ai suoi problemi. Il giorno del suo funerale (verso la fine del 2005), qualcuno ha ricordato che stava in adorazione di Gesù, che era gentile nell’ascolto delle persone, lucida e incisiva nelle sue proposte, luminosa nel volto. Ai ragazzi ripeteva spesso che “tutto parte dal nostro Battesimo e ogni battezzato è chiamato a essere discepolo e testimone di Gesù Risorto”.
Il gruppo missionario la ricorda così. “Missione si potrebbe tradurre in donare e sapersi donare e questa è stata in maggior parte la sua vita”. La sua preghiera possiamo farla nostra: “Signore, che ci insegni a servire i fratelli, concedici di camminare su questa via di umiltà e amore, instancabili nel dono di noi stessi, lieti e accoglienti verso tutti, come docili strumenti del tuo disegno di salvezza”.