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''Forza Juveeee! Gooool!''

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Un tifoso bianconero speciale quest'anno festeggia il cinquantesimo di ordinazione sacerdotale (28 ottobre 1962 - 2012). È p. Nazzareno Corradini, juventino nel cuore, ma saveriano al 100 per cento. La sua passione per il calcio lo rende felice, come tutto quello che fa durante la giornata. Chi lo cerca, si sente rispondere: "È uscito; torna fra poco...!". Ma procediamo con ordine.

In giro per l'Italia saveriana

Padre Nazzareno è nato nel 1933 in un paesino della bassa Reggiana, a S. Martino di Guastalla. Voleva essere "confortino", ma è diventato saveriano e prete nel 1962. Ha lavorato nella casa di Massa a Vallo della Lucania e ha girato l'Italia saveriana. L'ho conosciuto al noviziato di Nizza Monferrato (Asti) nell'ottobre del 1970. Là veramente correva dappertutto e ci faceva compagnia quando andavamo alla vendemmia e alla potatura delle viti. Giocava anche con noi a pallone.

Poi è finito in Brasile e da vari anni si trova qui a Salerno. In un'intervista a Radio Stella, la radio di Salerno, ha detto che segue i gruppi di preghiera, i malati e gli anziani, e che è sempre pronto a dare una mano ai parroci. Il periodo che ricorda con particolare commozione è quello vissuto in Brasile dal 1980 al 1994.

Quindici anni in Brasile

Il Brasile è un paese stupendo e giovane. La fede della gente è molto vivace, ricca di impegno cristiano. I missionari offrono un'importante collaborazione e animazione alle comunità ecclesiali di base. Nella sua parrocchia ce n'erano 35, che il missionario visitava una volta al mese. In ognuna era presente il gruppo liturgico, quello della catechesi, chi si interessava dell'assistenza e dell'economia.

Una delle preoccupazioni dei missionari è moltiplicare i centri di sanità per far fronte alle emergenze. Un altro problema molto grave è quello della terra. A causa del'urbanizzazione, molte persone vanno in città. Però poi devono tornare e cercare di avere un pezzo di terra, lottando contro il latifondismo dei grandi proprietari. I missionari lavorano anche perché la gente possa diventare proprietaria di un pezzo di terra.

Infine, il Brasile è un paese multi etnico. Padre Nazzareno ricorda con molta simpatia i discendenti degli emigrati italiani che vivono con gioia la loro fede nella vita quotidiana.

Barzellette e preghiere

Se vai in giro per Salerno e dintorni, è difficile trovare qualcuno che non conosca p. Nazzareno. Anche i gelatai gli offrono una coppa per rinfrescarlo nelle sue continue camminate, condite di consigli, barzellette, preghiere e tanto altro.

Speciale è la sua cura per gli artisti di ogni genere. Anche lui è un artista sui generis. Non dipinge, ma si diletta a fare disegni. Gli basta un pezzo di carta e le sue riflessioni diventano un piccolo capolavoro. I malati e gli anziani, le vecchiette e i poveri sono i destinatari delle sue visite. Li incoraggia e cerca di farli star bene con qualche barzelletta e qualche preghiera. Frequenta gruppi di preghiera e torna sempre con qualche caramella che condivide con i confratelli.

Ce ne basta uno!

Padre Nazzareno è sempre in movimento: una volta si diceva che aveva il "santo zelo"! Dice a fratel Renato in portineria: "Io esco; vado fuori, ma poi torno". Quando arriva qualche persona nuova in casa, è subito là a fare accoglienza e quattro risate. Lo si sente in tutta la casa.

Ma lui è un vero saveriano, sempre pronto a dare una mano dappertutto, per le Messe e le confessioni, soprattutto al suo parroco di San Paolo. Insomma, se non ci fosse padre Nazzareno, bisognerebbe inventarlo...

Per fortuna che nessuno l'ha brevettato. Ce ne basta uno e ce lo teniamo caro! Per questo, anche noi diciamo, su consiglio di padre Cavallo:

"Ad multos annos! ...e non dimenticarti di tirare il fiato. Felicità!".



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