Formazione, I ''maestri'' s'incontrano a Roma
Nelle Costituzioni saveriane leggiamo: "Per vivere ed esprimere più radicalmente la nostra consacrazione alla missione, ci mettiamo alla sequela di Cristo con i voti di castità, povertà e obbedienza. La vita apostolica e la vita religiosa sono per noi un carisma unico e inscindibile" (n. 18). Queste parole sono il cuore della vita di un missionario saveriano.
Per un giovane che aspira a diventarlo, come assimilarle e imparare a viverle in concreto?
C'è un periodo di tempo - un anno intero - per fare questo in modo serio e intenso. Si chiama "noviziato", cioè un tempo e un luogo in cui i giovani aspiranti cercano di esercitarsi nelle virtù umane e spirituali che li rendono idonei ad abbracciare e vivere la vita religiosa, secondo lo spirito del fondatore Guido Conforti e il progetto dell'istituto saveriano.
I giovani sono invitati a capire se la vita missionaria corrisponde a quanto il Signore ha messo nel loro cuore e a viverla per sempre. In questa ricerca, il "maestro" ha un ruolo unico e speciale, perché è una vera guida umana e spirituale nel cammino di discernimento e formazione: capire le motivazioni di ciascun giovane, per condurlo a esplorare i suoi desideri profondi, verificandoli con il cammino di fede e il modello di vita dei missionari saveriani.
È un'impresa ardua, ma possibile. Bisogna avere lo sguardo fisso al Crocifisso e vivere la gioia interiore della risurrezione. È una ricerca che non si esaurisce in un solo anno; rimane sempre aperta, per tutta la vita; ma inizia proprio durante il noviziato.
6 "maestri" per 23 giovani
Dal 4 al 10 ottobre si sono incontrati a Roma i "maestri" dei novizi della famiglia saveriana. Sono sei, provenienti da Brasile, rep. dem. Congo, Indonesia, Italia, Messico e Sierra Leone. Insieme al superiore generale p. Rino Benzoni e ai suoi consiglieri, si è aperto un confronto e una ricerca per verificare se i valori della vita saveriana sono trasmessi ai nostri giovani in modo adeguato.
Per i "maestri" è stata un'occasione di scambio e arricchimento, anche perché il cammino formativo proposto, pur ispirandosi agli stessi valori, deve confrontarsi con le situazioni dei giovani che vivono in realtà culturali molto diverse. L'esperienza maturata da ciascun maestro è diventata una ricchezza per tutti. In questo modo anche il carisma del Conforti diventa un dono più universale.
Attualmente, nei sei noviziati saveriani in quattro continenti, sono 23 i giovani in formazione, di 7 nazioni diverse: a Kinshasa, 6 burundesi e 2 congolesi; a Salamanca, 6 messicani; a Freetown, 3 sierraleonesi; a Jakarta, 3 indonesiani; ad Ancona, 2 italiani; a Hortolandia, un brasiliano.
Dobbiamo ringraziare il Signore perché invia ancora oggi alla nostra famiglia "operai per la sua messe".
Ringraziamo anche p. Mario, p. Juan, p. Vincenzo, p. Gerry, p. Giuseppe e p. Alfiero, per il loro prezioso e fedele servizio ai giovani e alla famiglia saveriana.