Una grande emozione per tutti
La rappresentazione è stata anche un omaggio ai trentaquattro caduti originari di Gallico e ai ventuno di Sambatello, i cui nomi sono stati evocati da Oreste Arconte, mentre le solenni note de “Il silenzio” si diffondevano nella sala.
Un applauso corale
Era tangibile l’emozione negli spettatori che hanno gremito la sala Azzurra del parco della mondialità, ben visibile nei ripetuti applausi a testimonianza dei sentimenti di gratitudine nei confronti dei nostri caduti. È quanto ha ribadito don Gaetano, parroco delle comunità di San Biagio e San Nicola di Bari.
Anche i lettori e i cantanti ne sono stati influenzati; con grande emozione hanno dato voce ai poeti e cantato da “alpini” la vita delle trincee. Un applauso va quindi a tutti coloro che hanno consentito la realizzazione dello spettacolo: ai bravi lettori, ai coristi, alla solista e al trombettista, al coro di “Orazio Lazzarino” di Gallico diretto dal prof. Demetrio Labate, alla regia e all’accompagnamento con l’armonica a bocca di Maurizio Bascià.
Un rammarico e un augurio
È utile sottolineare che la riflessione comune è stata centrata sulla carenza di strutture per manifestazioni teatrali e culturali in un quartiere come Gallico, che ha sempre prodotto cultura e che adesso si sta impoverendo di persone e di servizi.
È ufficiale ormai che fra qualche mese i saveriani lasceranno Gallico per altre destinazioni. Il nostro quartiere perderà dei consolidati punti di riferimento spirituale che per quasi mezzo secolo si sono presi cura del santuario e del parco, quasi arrivando a una identificazione con le due strutture. In ogni caso, rivolgiamo loro gli auguri più sinceri per una futura proficua attività.
Lo stesso prof. Pino Santoro, morto a Gallico il 20 gennaio del 2002, consumato da distrofia muscolare, fece della sua sofferenza fisica un percorso di conversione e di fede, all’ombra del santuario della Madonna della Grazia, sotto la guida di padre Aurelio Cannizzaro, missionario saveriano e ideatore del parco della mondialità.