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Festa con gli amici svizzeri

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Ancora una volta, la festa degli amici della Svizzera, a Tavernerio, è riuscita bene e ha certamente dato tono al morale dei partecipanti. Ciononostante abbiamo sentito dire che a diversi amici svizzeri non è stato recapitato l'invito. Un inconveniente che ci ha fatto dispiacere. Ci scusiamo. Vuol dire che l'anno prossimo metteremo più attenzione affinché sui due pullman che accompagnano gli amici svizzeri dai saveriani a Tavernerio non ci siano più posti vuoti. Questo è stato un po' il neo di una festa ben riuscita.

Uno sguardo sull'Africa

In effetti, la giornata ci ha offerto tanto di positivo. Il sole che illuminava tutto e tutti, una cosa rara nei nostri autunni, e poi la bella notizia: mancavano solo venti giorni alla canonizzazione di san Guido Conforti, vescovo di Ravenna e di Parma e fondatore dei missionari saveriani. Così l'incontro, si è trasformato in un anticipo di quello che è avvenuto a Roma il 23 ottobre.

Nessuno aveva lasciato per strada fardelli e preoccupazioni: ciascuno ha trovato modo di raccontare e di ascoltare. La comunicazione di metà mattina è stata dedicata alle condizioni in cui è tenuta la gente dei villaggi nei paesi africani più ricchi di minerali. Abbiamo visto con i nostri occhi come gli abitanti del Congo, ricavano dalla terra un minerale ancora più prezioso dell'oro: il "coltan", indispensabile per i telefonini e i computer di tutto il mondo.

Allo stesso tempo abbiamo visto concretamente come i missionari siano impegnati, nei villaggi martoriati dalla guerra, ad aiutare la gente semplice a conservare le loro abitudini tradizionali, quelle che li fanno vivere.

Messa, pranzo e... tombola

Durante la santa Messa abbiamo pregato, cantato e ascoltato che cosa significa avere per amico un santo: san Guido, appunto. Ci ha colpito il fatto che il Papa l'abbia "canonizzato" proprio nella celebrazione della giornata missionaria mondiale. San Guido aiuti soprattutto la gente del mondo d'oggi a vivere una fede missionaria.

Il pranzo e la tombola a Tavernerio non deludono mai, anzi finiscono per allargare i sorrisi.

Scriveva un bravo cristiano della chiesa delle origini: "Il fratello aiutato dal fratello diventa come una torre fortificata, non si lascia rubare la speranza".

Nella festa degli amici della Svizzera abbiamo sperimentato questa verità.



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