Eucarestia è missione: L’Eucaristia ci libera dalla paura
Il desiderio di vivere è per l’uomo il più ardente e il più universale. Egli aspira all’immortalità. Orbene, Gesù, il nuovo Adamo, ripara l’errore del vecchio Adamo. Liberandoci per mezzo dell’Eucaristia dal più grande di tutti i timori, dal timore della morte; ridonandoci il più prezioso dei beni perduti, quello della vita (Beato Guido Conforti)
Ricordi e nostalgia, dolore e lacrime. Novembre. I cimiteri diventano giardini in fiore, per ricordarci la vita proprio là dove tutto parla di morte. E anche di speranza.
Le ultime parole di Giovanni Paolo II sono state un’invocazione: “Lasciatemi andare alla casa del Padre”. All’annuncio della sua prossima morte, Guido Conforti esclamò: “Vedrò Dio, il mio Salvatore!”. Non è desiderio di morte. È fede nella vita; è coerenza di vita cristiana.
Conforti afferma che per mezzo dell’Eucaristia Gesù ci libera dal timore della morte e ci restituisce la vita. “Lo dice chiaramente: Chi mangerà questo pane, vivrà eternamente. Ma quale sorte di vita ci dona il Salvatore? La sua stessa vita: Chi mangerà di me, vivrà di me. La vita di Gesù che ci è comunicata per mezzo dell’Eucaristia è vita di dolcezza, di umiltà, di pazienza, di carità, vita di ogni virtù. Noi ci trasformiamo in Lui”. E Lui, il Signore morto e risorto, non muore.
Per questo il cristiano può affrontare il momento drammatico e doloroso della morte - no, la morte non perde la sua drammaticità! - salutandola come porta che si apre e ci dà accesso alla casa del Padre. Il sipario si alza e ci permette di vedere e incontrare il Salvatore.
“La Comunione - continua il beato Guido - è pegno sicuro e infallibile della futura nostra risurrezione corporale: Io lo risusciterò nell’ultimo giorno. La morte farà scempio di questo nostro corpo e il tempo lo ridurrà in cenere. Ma niente ci turbi per questo. Viene il nostro Redentore e nell’ultimo giorno egli ricomporrà le sparse nostre membra e risusciteremo gloriosi, dopo aver partecipato degnamente alla mensa degli angeli”.
Nel ricordo quindi dei nostri cari defunti, non dimentichiamo le parole del beato Guido:
“L’Eucaristia è il pane della vita. Quale sacramento meraviglioso! Mistero di morte e insieme mistero di vita, ed è mistero di vita perché è mistero di morte. È il grano di frumento che muore e, nello stesso atto di morire, trova il segreto e la forza per risvegliare in sé e intorno a sé un immenso e divino palpito di vita! Si nasce di nuovo! Bisogna rinnovare la vita e rinnovarla in Cristo e per Cristo”.