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Emmaus - Con Cristo nella vita

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Giovani che vivono la fede

All’entrata del centro giovanile missionario della casa saveriana di Salerno, si leggono queste parole: “Siamo felici che tu ci sia”. Non sono solo parole; traducono uno spirito di accoglienza fatto di attenzione fraterna verso l’altro e di amicizia sincera. Lo stesso spirito anima e caratterizza un gruppo di giovani che già da alcuni anni si ritrovano per un cammino di formazione.

Un progetto universitario

Insieme abbiamo cercato di approfondire la nostra fede, partendo dalla lettura e meditazione della Parola di Dio, per farne il modello di uno stile concreto di vita. Tutto ciò è avvenuto all’interno di una comunità in cui le differenze hanno creato ricchezza, dove il confronto sereno e rispettoso di idee ed esperienze ci ha aiutati a crescere.

Il primo a crederci è stato il saveriano p. Ezio Marangoni che, in qualità di cappellano, è presente già da vari anni all’università degli studi di Salerno. Con grande calore umano e passione missionaria, egli ha accolto chiunque si sia rivolto a lui, valorizzando ogni persona e invitandola a prendere coscienza dell’amore di Dio.

Così a poco a poco, nella “culla del sapere”, si è formato un gruppo che nel corso dell’ultimo anno è diventato numeroso. Tra le lezioni dei corsi e gli esami dell’anno accademico, la partecipazione all’Eucaristia, la lectio divina e la preghiera stessa del rosario sono diventati appuntamenti settimanali da non perdere.

Così la cappella si è trasformata in un luogo in cui nutrirci della Parola e applicarla alla vita.

Con i missionari saveriani

A questi appuntamenti in cappella, si sono poi aggiunti gli incontri mensili tenuti presso la casa dei missionari saveriani, guidati da p. Ezio, con l’aiuto di p. Nazzareno e di alcuni laici. Vi hanno partecipato per lo più gli stessi giovani del gruppo universitario, ai quali si sono aggiunti altri giovani provenienti da varie comunità parrocchiali della città.

Quest’anno la riflessione si è concentrata sul tema: come vivere una vita spirituale in un mondo secolare. Ogni incontro (da dicembre a maggio) è stata una tappa di un percorso spirituale in cui abbiamo scoperto di essere amati, scelti, benedetti, spezzati e dati.

A ogni tappa abbiamo meditato la sacra scrittura, lasciando che la Parola parlasse a ciascuno; abbiamo anche dato la nostra testimonianza personale, accolta con attenzione da tutti. Insomma, vorremmo vivere secondo queste convinzioni in un mondo che ci dice continuamente il contrario.

Ci piace “Emmaus”!

Durante l’estate abbiamo organizzato un campo aperto a tutti, per coinvolgere anche altri giovani in questa esperienza. Non stupisce, dunque, che quando si è deciso di dare un nome al nostro gruppo universitario, “Emmaus” è piaciuto a tutti!



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