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Ecco arrivare il rinnovamento!

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Proprio in questo momento storico di sofferenza, la Chiesa si rinnova grazie all’azione congiunta di laici, sacerdoti, consacrati e consacrate. Prendono forma le Comunità ecclesiali viventi. Nascono i “Bilenge ya Mwinda”, i giovani della luce; la pastorale dei bambini si organizza intorno a figure congolesi come Anuarite, suora martire, e Bakanja, giovane martire, beatificati più tardi da San Giovanni Paolo II. La liturgia si rinforza con vari ministeri come le corali, chierichetti, lettori, coloro che accolgono i fedeli in chiesa, gli ausiliari dell’eucaristia… Insomma, l’azione della Chiesa diventa sempre più l’affare dei cristiani.

Dopo qualche anno, nel 1978, l’episcopato riprende fiato e pubblica un’altra lettera: “Appel au redressement de la nation” (Appello al risanamento della nazione), dove si stigmatizza “il male zairese” con una fotografia del regime senza sconti. Vi si afferma anche la natura della Chiesa e del suo diritto di intervenire non solo in questioni di fede o di morale, ma anche a livello politico soprattutto quando il sistema di governo con i suoi modi di fare, con le sue strutture e mezzi utilizzati va contro il bene comune e i diritti dell’uomo.

Queste analisi si faranno sempre più affinate e le denunce sempre più chiare, mettendo in luce i sotterfugi del regime per conservare il potere. Negli anni ’90, con la caduta del Muro di Berlino e la fine della Guerra fredda, prendeva fine anche tutta la struttura “mobutista”, sostenuta dall’Occidente per non lasciare cadere il Paese nella sfera d’influenza sovietica. Mobutu corre ai ripari organizzando una consultazione popolare. Nel Memorandum che i vescovi consegnano al presidente c’è la critica più lucida che sia mai stata scritta sulla gestione del paese. Purtroppo, la fine del partito unico non significherà la riorganizzazione del paese su nuove basi.

La stessa Conferenza nazionale sovrana (CNS), convocata a seguito della consultazione e che raggruppava tutte le forze vive del paese con lo scopo di transitare verso la democrazia, presieduta da mons. Monsengwo, è spesso ignorata dal potere e nel 1992 persino sospesa. È qui che il famoso Comitato laico di coordinamento (Clc) mobilizzerà tutto il paese per chiedere la ripresa e la fine dei lavori della CNS. Tragica è la marcia dei cristiani del 16 febbraio 1992. La repressione fu brutale con più di 30 persone uccise dai proiettili della polizia. Questa reazione popolare e le pressioni internazionali spinsero effettivamente alla ripresa dei lavori fino alla conclusione nel dicembre 1992. Se non si entrò in democrazia, questa operazione aveva comunque fatto crescere la coscienza popolare nella forza della sua partecipazione.



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