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È troppo bello annunciare Gesù

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Buon vino non mente! Così mi sembra di poter descrivere don Bruno Maggioni, biblista di fama internazionale, 81 anni compiuti, voce sottile, andatura un po' inceppata. Quando parla dimostra un cuore giovanile, pieno di Gesù ed esuberante di gioia. In questo modo egli vuole raggiungere tutti e contagia quanti lo ascoltano.

È venuto a Zelarino per parlare ai gruppi missionari parrocchiali, in occasione del convegno missionario diocesano.

La gioia del tesoro nascosto

Nel suo intervento don Maggioni ha parlato di "fede adulta" che ci fa passare dal Gesù dei miracoli al Gesù del Calvario. Con i miracoli Gesù non vuole dimostrare che è Figlio di Dio, ma piuttosto quanto il Padre ama l'uomo, ogni uomo. Egli si fa servo nella lavanda dei piedi e vince nella debolezza della croce. Non scende, come chiedevano i suoi avversari per credere; vi rimane morendo inchiodato e vincendo con la risurrezione.

Gesù non dà la preferenza ai proclami, come qualsiasi leader è capace di fare. Dà la preferenza alla persona: la sua, che realizza oggi le profezie, e ogni persona, che acquista dignità perché amata dal Signore, senza se e senza ma. La fede, poi, porta a dare qualcosa del proprio, come Pietro con la sua barca e le reti, per poi accorgersi che non si deve far altro che ricevere con gratitudine il dono di grazia.

Tutto questo riempie di gioia, tanto da voler condividere la fede con chi non ce l'ha o l'ha persa. Chi ci incontra non deve leggere in noi la tristezza di colui che "vende quanto ha", ma la gioia di chi ha trovato il tesoro nascosto e dice: "vieni, ce n'è anche per te!".

Con questa e altre citazioni del vangelo, commentate da par suo, don Bruno ha avvalorato le sue affermazioni.

La pianta è ora piantagione

Alle 11 sono iniziati i lavori di gruppo, mentre nel pomeriggio abbiamo ascoltato alcune testimonianze. Alessia Fornelli, veneziana, 28 anni, per tre anni missionaria laica in Kenya, ha raccontato la sua conversione dal dare al ricevere, avvenuta in missione. "A contatto con i disabili avevo bisogno di tutto e di tutti, di chi traducesse il mio poco inglese nelle lingue locali, di vedere le loro manualità, il loro spirito di iniziativa, per dare dignità a queste persone e ai loro genitori che li ritenevano una maledizione. «Insieme con pari dignità» è lo slogan e la forza del saint Martin e affiliati: case per disabili fisici e mentali, per ragazzi di strada, ragazze abbandonate, insomma per quegli ultimi che con un dietrofront diventano i primi".

Gianni Scarpa ha parlato del suo recente viaggio in India per vedere i progetti delle adozioni a distanza del gruppo missionio di Carpenedo. E la pianta è diventata piantagione, perché agli adottati di 20 anni fa, si sono aggiunte ora persone affermate in India e fuori. Sostengono efficacemente gli istituti dove hanno studiato, perché altri possano raggiungere gli stessi risultati.

Un'esperienza da provare

Anche Fabio Rossi ha narrato la sua recente visita in Thailandia alla "Casa degli angeli", a Bangkok, dove la saveriana suor Angela lavora nella riabilitazione di bambini disabili. "Com'è bello il sorriso di questi angioletti, alle volte birichini, e la riconoscenza dei loro genitori, rinati in Gesù non ancora conosciuto, ma già profondamente amato. Anche nella missione del Triveneto ho vissuto la stessa testimonianza e auguro a tanti giovani di fare questa esperienza!".

I cinque gruppi di lavoro hanno presentato la loro relazione, che sarà riassunta in un piccolo documento da presentare al patriarca, ai parroci e a tutta la diocesi.

Mentre don Paolo, direttore del centro missionario, ringraziava, mons. Bruno Maggioni concludeva l'incontro: "Il Padre che Gesù ci ha mostrato è troppo bello; lo dobbiamo annunciare con gioia a tutti!". Grazie don Bruno! Sia vero anche per noi e per i nostri gruppi che... "buon vino fa buon sangue".



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