È bello stare tutti insieme, La festa del Conforti al sud
Il 5 novembre è una data memorabile per i missionari saveriani sparsi nel mondo, che ricordano e celebrano la memoria del loro fondatore, il beato Guido Conforti. Anche le tre comunità saveriane del sud Italia (Reggio Calabria, Salerno e Taranto) si sono unite in gioiosa fraternità a Salerno.
Un incontro rigenerante
C'erano tutti, missionari veterani di varie missioni: Congo, Sierra Leone, Brasile, Camerun, Ciad; nazioni dove hanno speso il meglio della loro vita, proclamando il vangelo in parole e opere. Insieme abbiamo ricordato lo spirito della sorgente, in una condivisione piena di energia. La figura del beato Conforti è stata presentata da p. Antonio Chiofi.
Abbiamo ascoltato le memorie dei pericoli vissuti dai saveriani nel tormentato Congo, ancora oggi insanguinato da feroci guerre fratricide, dove i missionari condividono con i perseguitati innocenti le paure e le sofferenze. Racconti drammatici, ma espressi con semplicità, segno della fede profonda e della carità forte degli apostoli odierni di Cristo, sequestrati, minacciati e umiliati come gli apostoli di tutti i tempi.
Sembrava di sentire il grande san Paolo, quando parlava delle sue sofferenze per predicare il vangelo: "Pericoli per terra, pericoli per mare, pericoli dai briganti, pericoli dai falsi fratelli...; ma da tutto questo mi salvò il Signore".
I racconti di oggi
Eccoli qui i nuovi apostoli, in mezzo a voi, in carne e ossa, a raccontarci come il vangelo abbia aperto il cuore a tante anime semplici e rette, ora nella famiglia di Gesù, realizzando così il sogno di mons. Conforti: "fare del mondo un'unica famiglia".
C'è p. Angelo Berton con la sua filosofia di vita africana veramente terapeutica, maturata nell'osservazione attenta dei tanti modi di affrontare le difficoltà più provocanti della vita, riassunti in aneddoti e parabole: il gatto, il piano inclinato, il sedersi e guardare l'infinito...
C'è p. Angelo Pansa afro-brasiliano, che racconta come fu catturato dai ribelli e messo al muro per tutta una giornata, in attesa della fucilazione... Fughe avventurose, spedizioni organizzate per liberare i confratelli sequestrati dai ribelli in Congo (James Bond e Indiana Jones impallidirebbero di fronte a lui!). Poi il grande progetto di educare gli indio dell'Amazzonia a difendere la terra dallo scempio della de-forestazione, e la campagna della ri-forestazione con gli abitanti locali, benedetta da papa Wojtyla.
C'è p. Mario Guerra, reduce dalla Sierra Leone. Ha ricordato come dopo 67 giorni di prigionia in mano ai ribelli, vide la mano di Dio nella morte del capo dei ribelli che aveva osato sfidare il Signore facendo del male a tanti figli di Dio...
Non si finirebbe mai!
Tutti hanno qualcosa da raccontare (dal Brasile al Congo, dal Camerun al Ciad). Noi ascoltiamo e ci incoraggiamo a vicenda; e abbiamo un pensiero per quelli che in questo momento in quelle nazioni stanno ancora soffrendo per il vangelo.
L'incontro del 5 novembre è poi continuato nella splendida cattedrale millenaria di Ravello (SA) con la celebrazione della Messa, seguita dall'agape sotto le arcate. "Come è bello che i fratelli stiano insieme!".